Carl Schmitt
Terra e Mare
Una riflessione sulla storia del mondo
TITOLO ORIGINALE
Land und Meer.
Eine weltgeschichtliche Betrachtung
Breve introduzione all'autore
Carl Schmitt, teorico politico e
giurista, è, ancora oggi, uno dei teorici più influenti, controversi e studiati
nel diritto pubblico e internazionale.
Influenzato più di tutti da Maurice
Hauriou, giurista francese, il suo pensiero viene ancora studiato riguardo le
tesi della globalizzazione, in chiave filosofico-politica, nonché ai processi
costituzionali della Repubblica di Weimar (Fulco Lanchester, professore
ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato, nella Facolta' di
Scienze politiche dell'Universita' di Roma "La Sapienza", intervistò
poco prima della morte “il professore” Schmitt, raccogliendo le preziose
risposte nel libro “Un giurista davanti a se stesso”.)
L'opera
“Nel 1942, totalmente isolato nella
Berlino in guerra, Carl Schmitt decide di scrivere per la figlia Anima questo
singolare saggio in forma di racconto, in cui la storia del mondo viene riletta
nella prospettiva di una opposizione fondamentale, quella tra terra e mare. Non
si tratta soltanto di due elementi, di due forze naturali, di due spazi vitali
che determinano la vita dell’uomo: Schmitt intende mostrare come la terra e il
mare, nella loro polarità, siano le componenti di uno dei segreti motori della
storia. In un abbagliante intreccio di interpretazione storica e teoria politica,
mitografia e teologia, filosofia ed esoterismo, il grande giurista si inoltra
così in un affascinante territorio al confine tra speculazione e immaginazione,
dove la ricerca dell’«elementare» si spinge «alle soglie dell’escatologia». Con
pochi tratti Schmitt ripercorre millenni di storia, svelandone la trama
invisibile, fino ad approdare all’evento decisivo: quella «rivoluzione spaziale
planetaria» da cui è nato il nomos dell’Europa moderna. Per poi guardare oltre
– e preconizzare, con chiaroveggenza, gli scenari del mondo futuro. Dove non
faticheremo a riconoscere il nostro presente.”
Terra e Mare può essere considerata
l'opera che più rappresenta il pensiero schmittiano. Il saggio si atteggia ad
una reinterpretazione della storia universale, cercando di “narrare” la
storia dell'uomo in 150 pagine circa, in forma di racconto alla figlia Anima, e
servendosi delle categorie “elementari” e le “radici di tutte le cose” ovvero:
terra, acqua, fuoco e aria. Schmitt ci spiega che la storia del mondo è fatta
di lotte tra potenze di terra e potenze di mare, contrapponendo rispettivamente
Leviathan e Behemoth: “Se la contrapposizione tra terra è mare è
dunque una costante della storia umana – Atene versus Sparta, Roma versus
Cartagine - è però solo con l'età moderna che l'uomo 'rinasce' quale 'figlio
del mare'. Secondo l'ipotesi schmittiana, a rendere possibile il completamento
della trasformazione dell'esistenza umana da terrestre a marittima è l'evento
che segna l'inizio della modernità: la scoperta di un 'nuovo mondo.”
Schmitt
ci regala un viaggio tra tesi giuridiche e storia, tra il mistico e il mitico,
tra Terra e Mare, pensiero ricorrente nella teoria di Schmitt, che culminerà
nelle sue meditazioni geopolitiche.
VIS SAPIENTIA
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