Nuovo passo in avanti verso il primato dell’economia mondiale per la Cina. Dopo mesi di supposizioni e voci di corridoio, Alibaba, il colosso cinese leader mondiale nel commercio online, ha presentato alla Sec la Consob americana, la documentazione relativa al progetto di quotazione a Wall Street.
Da sempre i settori tecnologici degli Stati Uniti e della Cina si sono osservati, non entrando tuttavia in competizione diretta; l’America dal canto suo ha svolto il ruolo di potenza colonizzatrice nel mercato hi-tech, mentre la Cina è stato il paese dei prezzi di produzione stracciati, quello che ha riprodotto e creato i propri colossi tecnologici sulle orme dei pionieri della Silicon Valley. Ecco che ora lo scontro per alcuni temuto, per altri atteso, è sbarcato in borsa, precisamente lo scorso 6 maggio, giorno in cui è stato annunciata la quotazione nel mercato azionario dell’e-commerce cinese.
Ma cos’è Alibaba? Alibaba è un gruppo cinese fondato da Jack Ma a Hangzhou nel 1999, nato inizialmente come portale per collegare la manifattura cinese con i clienti, consumatori e distributori mondiali. In breve tempo da negozio online più grande in tutta la Cina, è divenuto una società solida che fa profitti e che si sta man mano espandendo in tutto il mondo.
I tre siti principali che fanno riferimento ad Alibaba, Taobao-Tmall-Alibaba.com lo scorso anno hanno registrato operazioni per un totale di circa 248 miliardi di dollari. Punto vincente del Sig.Ma è stato quello di voler inglobare nel suo progetto tutti i produttori cinesi, compresi quelli più piccoli, e ciò è quello che ha fatto quando nel 2004 ha lanciato Taobao. Questo sito, che ospita ben sette milioni di commercianti con un ampio spettro di merce, permette di vendere ed acquistare prodotti attraverso le inserzioni degli utenti ed a differenza del principale concorrente eBay, non ha mai chiesto commissioni agli inserzionisti, andando così a favorire la creazione di una comunità.
Il risultato? Un volume di transazioni pari ai 163 miliardi di dollari nel 2012, più del doppio di quelle di Amazon e eBay riunite.
Numeri da capogiro L'azienda per l'intero anno 2013 ha riportato utili pari a 3,56 miliardi e vanta un giro d'affari di 7,95 miliardi, con una crescita del fatturato del 57% negli ultimi nove mesi dell'anno. I suoi margini lordi di profitto sono del 45 per cento.
Tuttavia Alibaba resta cauta, infatti nei documenti consegnati alla Sec viene offerta una valutazione da 109 miliardi, a cui sono da aggiungere altri due tra conversione di azioni privilegiate e pacchetti di compensi in titoli. Il gruppo rimane prudente nella raccolta, indicando un Ipo (Initial public offering ) da un miliardo di dollari con il suo collocamento dei titoli. Cifra indicativa in quanto poi sarà corretta dalla domanda degli investitori, qualità delle azioni e del loro prezzo.
Si parla quindi di cifre che potrebbero raggiungere un tetto massimo di 250 miliardi, portando il colosso tra le prime 15 società più quotate al mondo. Sarà la quotazione dell’anno, ma anche una delle operazioni finanziarie più grosse nella storia di Wall Street.
Gli analisti ritengono che possa superare i 15-20 miliardi raccolti dal social network di Mark Zuckerberg nel 2012 e che entro il 2020 l’e-commerce diventerà più grande di America, Regno Unito, Giappone, Germania e Francia messe insieme, toccando cifre tra i 130 ed i 235 miliardi di dollari.
Il futuro di Alibaba sembra ormai essere certo, con le prospettive di crescita per un'azienda che opera principalmente in Cina e dove i cittadini connessi sono ancora solo il 46% del totale. Bisogna però tenere conto dei possibili concorrenti, tra i quali spicca il social network cinese Tencent, che sta sviluppando un sistema di e-commerce attraverso il popolare sistema di messaggistica WeChat e con il quale prevede di poter controllare la maggior parte degli acquisti attraverso smartphone.
GIULIA GRILLI
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