Torna l'appuntamento con la rubrica "Libro della settimana"



Paul Krugman
“Fuori da questa crisi, adesso!”

TITOLO ORIGINALE
“End this Depression, now!”


Breve introduzione all'autore


Paul Robin Krugman (/ˈkɹuːɡmən/) (Long Island, 28 febbraio 1953) è un economista e saggista statunitense. Attualmente professore di Economia e di Relazioni Internazionali all'Università di Princeton, ha vinto il Premio Nobel per l'economia 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica. 
La filosofia economica di Krugman può essere descritta come neo-keynesiana. Proprio lui ha tentato di rendere accessibile questo filone degli studi economici in testi divulgativi come "Peddling Prosperity" (uscito in Italia col titolo "L'incanto del benessere"), nel quale critica le politiche dei Repubblicani nei tardi anni ottanta e nella prima metà degli anni novanta. È membro del "Gruppo dei Trenta" dal 1988, che riunisce economisti noti a livello internazionale.


L'opera

Il premio Nobel Paul Krugman ha cercato di spiegare i motivi per i quali ci troviamo in questa profonda crisi ed ha proposto delle soluzioni molto semplici, da manuale e (speriamo) efficaci, nel libro “Fuori da questa crisi, adesso!”. Interessante analizzare e riflettere su alcuni suggerimenti ed idee del Professore del MIT, suggerendo ad un altro Professore di prenderli in considerazione. Di seguito gli spunti più interessanti:



1) Keynes: “’L’austerità va praticata nelle fasi di espansione, non in quelle di crisi”.

2) Problemi del lungo periodo: effetto corrosivo della disoccupazione di lungo termine; il calo degli investimenti; eliminazione programmi per garantire il futuro (educazione dei giovani).

3) Abbiamo dunque un’economia azzoppata dalla scarsa domanda; il settore privato, nel suo complesso, tenta di spendere meno di quanto guadagna, e di conseguenza quel reddito è diminuito…la spesa crea sempre domanda, quale che sia il suo scopo.

4) Instabilità finanziaria di Minsky: i periodi di stabilità economica portano a un incremento del leverage, perché tutti sottovalutano il rischio di insolvenza dei debitori. Ma l’incremento generalizzato del debito conduce inevitabilmente all’instabilità economica. Anzi, prepara il terreno per la crisi finanziaria ed economica.

5) Perché i ricchi sono diventati (tanto) sempre più ricchi? Ricordo nuovamente che i 25 gestori di fondi hanno guadagnato il triplo degli 80000 insegnanti di New York messi assieme.

6) In sintesi, conta enormemente la moneta in cui è denominato il debito. GB, USA e Giappone si finanziano tutti quanti nella propria divisa: sterlina, dollaro e yen. Italia, Spagna, Grecia ed Irlanda, per contro, non hanno più una loro moneta e i loro debiti sono in euro: questo li rende altamente vulnerabili agli attacchi di panico.


7) Usa: non sarà una grande tragedia se il debito continuerà a crescere, a condizione che cresca più lentamente della somma tra inflazione e crescita economica… Vi renderete conto di quanto fosse sbagliato spostare il dibattito dalla disoccupazione al deficit.

8) Normalmente stampare moneta in abbondanza è senza dubbio un processo che genera inflazione. Ma quando si è nella trappola della liquidità, accade il contrario e, anzi, la quantità di moneta stampata dalla FED praticamente irrilevante.

9) Rispetto a due criteri importanti (mobilità della manodopera e integrazioni delle politiche fiscali) il Vecchio Continente non appariva assolutamente in condizione di adottare una moneta unica.

10) La crisi greca del debito era sui generis anche all’interno dell’Europa e che gli altri paesi in crisi dell’eurozona avevano problemi di debito causati dalla crisi finanziaria, e non viceversa.

11) Le colpe più gravi della società economica in cui viviamo sono l’incapacità di assicurare una piena occupazione e la distribuzione arbitraria e iniqua della ricchezza e dei redditi (J.M. Keynes)

In definitiva la storia si ripete e dobbiamo rileggere i classici dell’economia in chiave moderna per uscire dalla crisi; questo grossomodo il pensiero di Krugman, ma logicamente il consiglio è comprare e leggere il libro per conoscere approfonditamente le cause della crisi e le soluzioni possibili da attuare. Una volta finito il libro, lasciate il testo sul comodino e rileggete ogni tanto qualche pagina riflettendo sui vari temi affrontati…


                                                                               VIS SAPIENTIA













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