ROMA- LA POP ART CON IL SUO MAESTRO INDISCUSSO



"Non è forse la vita una serie di immagini che cambiano sempre e sempre si ripetono"?A.W.

Presso Palazzo Cipolla, sito in via del Corso, sta avendo luogo una mostra dedicata al fondatore della Pop Art, l'artista statunitense Andy Warhol, il quale ha partecipato artisticamente alla vivace New York degli anni '60 e '70. Warhol nasce nel 1928 a Pittsburg – Pennsylvania (USA), iniziando la sua carriera come grafico pubblicitario a partire dagli anni '50, eseguendo inoltre autoritratti per tutta la vita, dal celebre “Nosepicker, 1949 ” in cui si infila in modo volutamente arrogante un dito nel naso, fino alla serie del 1986, con il suo viso scarno “violentato” dal flash della fotografia. La mostra oggetto dell'articolo qui trattato, terminerà il 28 settembre 2014, pertanto essendoci ancora un margine di tempo piuttosto largo per far visita ai lavori artistici del padre della pop art, è fondamentale farne accenno in quanto spesso si tende a ricordare l'artista in questione focalizzandolo in una vana immagine marcatamente colorata riportante il viso di Marylin Monroe.

In realtà il percorso di Warhol direttamente osservabile presso palazzo Cipolla è molto più sfaccettato fin dall'inizio; vengono messi in evidenza molteplici suoi lavori rispettivamente la professione di illustratore e grafico, come ad esempio “la scatola di zuppa Campbell I, 1968”, per poi giungere alla presa in visione di altri lavori caratterizzati da un processo di iterazione attuati mediante la tecnica della serigrafia, legati al consumismo tipico della cultura di quell'epoca, dove Warhol apparentemente determina una negazione dell'opera ma osservando con attenzione il suo repertorio artistico, si può scorgere un intervento su esso attuato con colori accesi o sfocature con le quali evidenzia le variabili emozionali e lo spirito dell' epoca. 

Egli durante la sua carriera ha precisato di voler rappresentare gli USA ma di non essere in modo alcuno, un critico sociale. La ripetizione della sedia elettrica è ad esempio un emblema della volontà di Warhol di apportare una sorta di profanazione all'arte intesa nella sua accezione più idilliaca, prerogativa questa degli impressionisti, facendo divenire quell'opera una sorta di crocifisso attuale, ed altre opere l'esempio di una dissacrazione artistica. Durante il percorso è possibile ascoltare un'audio guida dove il critico d'arte Francesco Bonami, con la sua ineguagliabile preparazione ed esperienza, permette al visitatore della mostra di scorgere aspetti ed introspezioni non facilmente percettibili, guidandolo nell'enigmatica personalità dell'artista, il quale con aria disincantata e provocatoria amava dire di sè: "sono una persona profondamente superficiale”.

                                                       DANIELA BRUNI

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