La manipolazione mediatica nell'era globale



La parola informazione deriva dal sostantivo latino "informationis", dal verbo informare nel significato di " dare forma alla mente", "istruire" e "insegnare".  Dall'analisi etimologica della parola informazione, si evince l'estrema importanza che questa riveste all'interno della società, considerata come strumento attraverso il quale avere una maggiore percezione della realtà e degli eventi che la rivestono. Nella società odierna, attraverso il rafforzamento del potere mediatico, l'informazione si è gradualmente allontanata dal suo ruolo originario per diventare mero strumento di manipolazione delle idee e del reale.

In particolare il ruolo rivestito dai mezzi di comunicazione di massa ha progressivamente alimentato la tendenza, propria specialmente del mondo occidentale, ad arginare o addirittura tacere su fatti ed eventi legati ad interessi più grandi. Lo studioso Noam Chomsky, linguista e teorico dell'informazione, ha individuato dieci strategie attraverso cui avviene la manipolazione mediatica:

1. La strategia della distrazione, consistente nel deviare l'attenzione del pubblico da problemi importanti e dei cambiamenti decisi dall'élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio di informazioni insignificanti;

2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni, ossia si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare;

3. La strategia della gradualità, consistente nell'imporre una misura inaccettabile, applicandola gradualmente per anni consecutivi;

4. La strategia del differire, manifestante nell'imporre una misura inaccettabile presentandola quasi come "necessaria" ottenendo così l'appoggio dell'opinione pubblica;

5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini,in particolare assumendo una linea infantile nella trattazione di argomenti e personaggi per ingannare lo spettatore;

6. Usare l'aspetto emotivo molto più della riflessione, in particolare sfruttare l'emozione per danneggiare il senso critico dell'individuo e iniettare allo stesso tempo idee e timori.,

7. Mantenere il pubblico nell'ignoranza e nella mediocrità per far sì che il pubblico sia incapace di comprendere i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.,

8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità, facendo credere che è di moda essere volgari o ignoranti.,

9. Rafforzare l'auto- colpevolezza, facendo credere all'individuo che è responsabile lui stesso delle sue disgrazie anziché il sistema.,

10. Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono, ossia il sistema negli ultimi 50 anni attraverso i rapidi progressi della scienza, ha potuto esercitare un controllo maggiore sugli individui.

I vari punti individuati dallo studioso Chomsky fanno riflettere su come quotidianamente si sia sottoposti alla somministrazione di un'informazione tesa ad evitare qualunque tipo di consapevolezza ed opinione. La verità viene continuamente taciuta per lasciar spazio a menzogne politiche e a ragioni economiche sempre più ripugnanti.

Lo scrittore George Orwell scrisse che "nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario". Orwell non si sbagliava.

                                                                YLENIA ROMANAZZI

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