In occasione delle nuove disposizioni contenute nel D.M. 180/2010 attuativo del D.Lgs. 28/2010, il 31 marzo 2011 si è tenuto il seminario:“Lavorare nella Mediazione. Una nuova prospettiva professionale”,presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con SOUL – Sistema Orientamento Università Lavoro e CERES – Centro di Ricerche Economiche e Sociali.Il decreto sulla mediazione in materia civile e commerciale regola il procedimento di composizione stragiudiziale delle controversie vertenti su diritti disponibili ad opera delle parti. Viene in tal modo esercitata la delega conferita al Governo dall’ art. 60 della legge n.69 del 2009 e viene anche attuata la direttiva dell’Unione Europea n.52 del 2008.
La riforma della mediazione civile ha come obiettivo quello di ridurre il flusso in ingresso di nuove cause nel sistema Giustizia, offrendo al cittadino uno strumento più semplice e veloce con tempi e costi certi. Ma cosa si intende per mediazione? La mediazione, è l’attività professionale svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa. Il mediatore è la persona o le persone fisiche che, individualmente o collegialmente, svolgono la mediazione rimanendo prive del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari. Il mediatore sarà un professionista con requisiti di terzietà.
L’organismo dove il mediatore presta la sua opera è vigilato dal Ministero della Giustizia. Tra i diversi interventi della mattinata, rileva quello del Prof. Gianfranco Palermo, Presidente Vicario della Commissione per la mediazione civile e commerciale e per la certificazione in materia di lavoro, che ha esaminato scrupolosamente gli articoli del citato decreto sostenendo, inoltre, che le prospettive professionali della mediazione stragiudiaziale sono ottime soprattutto per i più giovani. Infatti, già nel processo di formazione universitaria si può avere una possibilità di rapido accesso attraverso la facilitazione delle Lauree Triennali non solo sul piano temporale ma qualitativo, accedendo a molteplici specializzazioni.
I consigli che lo stesso Professore ha indirizzato agli studenti che vogliono intraprendere queste professioni sono di studiare bene, farsi una cultura etica e molto ampia in maniera tale che il proprio indirizzo di studio specifico sia corroborato da tante esperienze. A seguire, sono intervenute vicendevolmente la Dott.ssa Anna Maria Colagiovanni, Membro della Commissione per la mediazione civile e commerciale e per la certificazione in materia di lavoro e la Dott.ssa Silvana Paggiossi, Responsabile Settore I Affari Generali – Sapienza. La prima ha presentato i lavori della Commissione Universitaria, delineando le fonti normative del Regolamento attuativo di mediazione D.M. Giustizia 10 ottobre 2010, ed ha ha chiarito la distinzione tra Mediazione, Transazione, Arbitrato e Arbitraggio e la differenza tra il processo e la mediazione. Si è inoltre esaminato il Decreto Rettorale n°140 del 28-01-2011 e il Registro degli organismi di Mediazione.
La mediazione può svolgersi presso enti pubblici o privati, che sono iscritti nel registro tenuto presso il Ministero della Giustizia e che erogano il servizio di mediazione nel rispetto della legge, del regolamento ministeriale e interno di cui sono dotati, approvato dal Ministero della Giustizia. Dal punto di vista del metodo e dei rapporti con il processo, il decreto legislativo distingue tre tipi di mediazione: Obbligatoria, Volontaria e demandata dal giudice. Quella obbligatoria riguarda ad esempio, successioni ereditarie, responsabilità medica, contratti assicurativi, bancari e finanziari. In questi casi la parte che intende agire in giudizio ha l’onere di tentare la mediazione e deve essere all ’uopo informata dal proprio avvocato. Con la L.n. 10/2011 (mille proroghe) è stata rinviata di 12 mesi l’entrata in vigore della mediazione civile obbligatoria per le materie relative a circolazione stradale e liti di condominio.
In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata dalle parti su base volontaria. Quella demandata dal giudice, è prevista anche dalla direttiva comunitaria 2008/52/Ce che si affianca senza sostituirla alla mediazione giudiziale. La Dott. Paggiossi, invece ha descritto La Sapienza quale ente di formazione accreditato. La durata del corso è di due anni, della durata di 50 ore complessive, più 4 ore finali di prove d’esami, teoriche e pratiche. Inoltre, ogni due anni è previsto un’obbligatorio corso di aggiornamento della durata di 18 ore totali. La mediazione, a conti fatti, potrebbe davvero rappresentare una svolta nel sistema giudiziario italiana, ma soprattutto una nuova prospettiva di lavoro. Ci auguriamo che la Sapienza sappia cogliere quest’occasione per farsi portavoce anche nella scelta dei corsi di formazione, così da non lasciarci in balia di speculazioni di vario genere!
MAILA PISTOLA
Nessun commento:
Posta un commento
Gentile lettore, puoi manifestare liberamente la tua opinione, ma ricorda che tutti i commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti ed approvati, per proteggere il sito da eventuale spam. E' necessario usare un linguaggio consono ed evitare offese, frasi volgari e diffamazioni delle quali la nostra associazione NON E' RESPONSABILE. Per proporre articoli, chiedere informazioni sulle nostre attività ecc. contattaci inviando una mail a vis.sapientia@gmail.com