Il 2 febbraio 2015 a Castel sant'Angelo è iniziata la mostra tutta dedicata a Lorenzo Lotto e ai tesori artistici di Loreto, in vista di un allestimento più innovativo delle opere del Museo-Tesoro della Santa casa di Loreto e al fine di riproporre ad un pubblico più consistente, questo vasto repertorio di arte unita al sacro. Lorenzo Lotto fu uno dei principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo cinquecento, nonostante le sue peculiarità di artista anticonformista lo portarono a staccarsi da contesto lagunare allora dominato dal "maestro del colore tonale" Tiziano.
Questa grande esposizione si delinea come una rivincita del Lorenzo introverso e sofferente, segnato dai numerosi insuccessi. La mostra si snoda in quattro sezioni. La prima sezione dell'esposizione introduce ai dipinti di Lorenzo Lotto, realizzati per la basilica Lauretana del pittore veneziano e , accanto ai suoi dipinti di Loreto, troviamo altri dipinti Lotteschi appartenenti alle collezioni romane.
A concludere l'esposizione sono esposti dipinti di Lorenzo Lotto che erano destinati agli altari della basilica di Loreto dove il pittore trascorse il resto dei suoi giorni come "oblato" della Santa Casa.
Si tratta di un confronto di opere che contribuisce ad accrescere la conoscenza che abbiamo del pittore,il quale si svela attraverso un sapiente utilizzo del colore, di matrice palesemente lagunare; attraverso l'introduzione di ombre e panneggi che si possono riscontrare a partire dal periodo rinascimentale; attraverso i volti che iniziano ad assumere personalità e profondità; ed infine, attraverso un amore per i dettagli di puro gusto fiammingo. La seconda sezione della mostra, invece, è dedicata all'iconografia Lauretana con opere di numerosi artisti tra i quali è doveroso citare il Michelangiolesco pittore bolognese Annibale Carracci.
Ma giungiamo alla terza sezione che accoglie opere già collocate sugli altari e su altri ambienti della basilica per poi essere sostituite , successivamente, da opere musive. Opere di artisti significativi tra i quali Guido Reni. In conclusione, troviamo, nella quarta sezione della mostra, preziosi reperti del tesoro della basilica , scampati alle razzie napoleoniche e ad un grave furto di epoca più recente. Si tratta, dunque, di un excursus interessante che mette in scena un vero e proprio spettacolo del colore e dei tratti decisi e sapienti, che riescono a catturare l'attenzione dello spettatore e a trasportare la raffigurazione dalla tela ad una realtà che diventa essa stessa base di pittura. Un dipinto nel dipinto. Una metapittura che ci proietta direttamente nel vivo del rinascimento.
Per informazioni su orari e prezzi, consultare il sito: www.romaguide.it
GIOIA CAPRERA
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