Domenica 8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, più comunemente nota come la Festa della donna, ricorrenza che con il passare degli anni sta perdendo di significato. Come spesso accade nella società odierna, si tende infatti a mercificare le ricorrenze, trasformandole in occasioni per scambiarsi regali, comprare una scatola di cioccolatini, portare un fiore e soprattutto festeggiare. Ebbene sì, da ciò che emerge non è poi così tanto difficile trovare un qualcuno che non sappia il perchè e soprattutto l’importanza di questa giornata. Al proposito vi sono diverse leggende sulla sua origine, ma andiamo per ordine.
Una, se non la più nota e ricorrente, è senza dubbio quella che fa risalire la festa alla commemorazione delle 123 operaie rimaste vittime l’11 marzo 1911 nel rogo della fabbrica di camicie newyorchese Triangle Waist Company, per la quale lavoravano in condizioni terribili, sottopagate, sorvegliate e senza tutele. Rimane però ancora un mistero capire come la vicenda sia stata associata alla festa della donna, così come le tante altre versioni sulla scelta della data, che la collegano ora a uno sciopero di lavoratrici tessili, represso a New York l’ 8 marzo del 1857, ora alla rivolta pacifista delle operaie di Pietrogrado avvenuta l’ 8 marzo 1917, ora alla Conferenza di Copenaghen del 1910, dove la socialista Clara Zetkin portò avanti la mozione per istituire la Giornata internazionale della donna.
Quello che è certo è che nel primo decennio del ventesimo secolo in Europa, Stati Uniti e Russia iniziò a esser celebrata la giornata dedicata alle rivendicazioni femminili, anche se in giornate e mesi differenti. Bisognerà aspettare il dicembre 1977, quando l’ONU con la risoluzione 32/142 stabilisce la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” scegliendo e fissando l‘8 marzo come data ufficiale, per ricordare tutte le battaglie combattute, per la difesa e la valorizzazione della donna.
Abbiamo completato il quadro storico, ma cosa sta a ricordare l’8 marzo?
Essere donna non è facile. C'è ancora molto da fare per avere una parità tra i sessi, una parità che non sia solo utopia, ma realtà; una realtà in cui in testa alla scala sociale non vi sia solo una percentuale irrisoria di donne, una realtà in cui non sia ammissibile la sottomissione a livello psicologico, la reclusione e le violenze domestiche. E ancora, non dimentichiamoci di tutte quelle donne che vengono violentate, mutilate, sfregiate, rapite, vendute, non dimentichiamoci che viviamo in una società in cui si insegna alla donne a difendersi dagli uomini e non agli uomini a non essere violenti con le donne.
La giornata della donna è questo, ricordare e prendere coscienza di tutto quello che è stato ed è tutt’ora, è avere dignità e pretendere di ricevere rispetto, non solo un giorno l’anno, ma tutti i giorni, perché saremo anche il sesso più debole, ma inferiori a nessuno!
GIULIA GRILLI
Nessun commento:
Esprimi la tua opinione
Gentile lettore, puoi manifestare liberamente la tua opinione, ma ricorda che tutti i commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti ed approvati, per proteggere il sito da eventuale spam. E' necessario usare un linguaggio consono ed evitare offese, frasi volgari e diffamazioni delle quali la nostra associazione NON E' RESPONSABILE. Per proporre articoli, chiedere informazioni sulle nostre attività ecc. contattaci inviando una mail a vis.sapientia@gmail.com