"Il sogno di Costantino" -Piero della Francesca (1458-1466) |
"Davvero sono sfuggenti e ingannevoli i sogni e non tutti si avverano, per gli uomini. Due sono le porte dei deboli sogni: una è fatta di corno, l'altra d'avorio. Quelli che vengono passando attraverso l'avorio intarsiato sono ingannevoli, portano un vano messaggio. Quelli che vengono attraverso il lucido corno dicono il vero, quando un uomo li vede." (Odissea, 19,560,567).
Il sogno è da sempre enigma dell'intera umanità fin dai primordi della civiltà: celebre è il disegno a carboncino in una delle grotte di Lescaux nel quale viene rappresentata una scena di caccia secondo un sogno ad occhi aperti dell'autore. Ricordiamo anche l'epopea di Gilgames, composta attorno al 2000 a.c. su tavolette e rinvenuta nella biblioteca di Assurbanipal, a Ninive nel 1852. In quest'opera si parla già di interpretazione dei sogni. È con i sumeri, invece, che scorgiamo la tecnica dell'incubazione: pratica che vedeva un prescelto dormire una notte in un luogo sotterraneo per poi interpretare il proprio sogno, il quale spesso racchiudeva una profezia.
Si parla, altresì del sogno, nell'Antico e nel Nuovo Testamento. E ancora ad indagare sull'attività onirica furono i Greci, i quali ripresero la tecnica dell'incubazione nei medesimi luoghi sotterranei o recandosi al tempio d'Asclepio. Fra gli interpreti più celebri dell'attività onirica troviamo Artemidoro di Daldi con il suo "L'interpretazione dei sogni" nel quale faceva discendere il sogno dalle qualità naturali e divine dell'anima. Egli attribuì al sogno un valore profetico collocandolo, in tal modo, nella sfera della veglia: il sogno è funzionale alla vita cosciente in quanto è capace di ammonire e guidare l'uomo nei vari casi della sua esistenza.
Sigmund Freud riprese l'argomento nel 1899 con la sua "Interpretazione dei sogni", un testo fondamentale nella storia della filosofia.Ma cosa pensiamo noi dell'attività onirica?
Di sicuro questo fenomeno psichico legato alla fase rem, risulta essere spesso l'elaborazione di suoni,immagini, pensieri e sensazioni appartenenti al mondo razionale e riproposti in chiave surreale. Le mere pulsioni sono la benzina del cervello, che trova nel sogno la propria valvola di sfogo, senza freni e senza inibizioni. Ma c'è qualcosa di più che fa pensare al nostro cervello come ad una macchina in grado di poter fare TUTTO, se solo l'essere umano riuscisse a comprenderlo a fondo.
Così, a chi non è capitato di sognare un qualcosa sotto forma di altro o di sognare associazioni criptate che più avanti si sarebbero verificate? Si tratta di una continuazione della dimensione alla quale apparteniamo ma non contaminata da mere apparenze. Una realtà messa a nudo; una realtà che conosce tutto.
Allo stesso modo a molti capita di vivere delle vere e proprie paralisi durante il sonno: il cervello lavora ma il corpo non risponde alle azioni. Molti studiosi, filosofi, letterati sostengono vi siano delle tecniche ben precise per rimanere completamente coscienti durante queste paralisi e dissociare completamente il corpo dalla mente o "anima" (che per rispetto di tutti definiremo "agglomerato di percezioni sensibili").
Alcuni definirebbero queste ultime: "esperienze extra-sensoriali". I più scettici le definirebbero "allucinazioni". Queste allucinazioni o ripercussioni della realtà, si manifestarebbero anche in sedute attraverso le quali,dicono, sia possibile (ri)vivere momenti vissuti in altre epoche. Ciò credo richieda maggiori approfondimenti e, soprattutto, dibattiti fra opinioni, credenze, religioni fra loro avverse.
Per tal motivo ci limitiamo a lasciare aperta la questione non alla scienza ma a ciò che ognuno sente di voler vedere e credere. Ciò che è manifesto è che dove c'è il sogno, ci sono speranze, delusioni, sentimenti anche della persona più cinica del mondo. Si tratta di un mondo dove non ci sono differenze di nessun tipo, il che nel mondo reale odierno non accadrà mai.
GIOIA CAPRERA
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