«Ma davvero abbiamo la memoria tanto corta? Davvero abbiamo dimenticato che fin dagli anni Settanta sono stati gli statunitensi che in Afghanistan, in funzione antisovietica, si sono serviti dei guerrieri-missionari fondamentalisti provenienti dall’Arabia Saudita e dallo Yemen? Davvero ignoriamo che la malapianta del fondamentalismo l’abbiamo innaffiata e coltivata per anni noi occidentali? Sul serio non sappiamo nulla del fatto che ancor oggi il jihadismo – quello di al-Qaeda e quello, rivale e concorrente, dell’Islamic State (IS)del Califfo al-Baghdadi – è sostenuto, e neppure in modo troppo nascosto, da alcuni emirati della penisola arabica che pur sono tra i nostri più sicuri alleati nonché – e soprattutto – partner finanziari e commerciali?»
Così tuona Franco Cardini, professore di storia all'Università di Firenze, esperto di Medioevo, Cristianità e Islam. Con il continuo susseguirsi di eventi tragici non poteva non pronunciarsi con questa sua ultima opera "L'ipocrisia dell'Occidente". Un libro che vuole arrivare alla radice del problema per fare chiarezza sugli ultimi attentati a Parigi contro Charlie Hedbo, sull'espansione a macchia d'olio del Califfato ISIS in tutta la regione nordafricana-mediorientale e sulla debolezza di un Occidente complice ed incapace di affrontare con decisione questa minaccia. Non vi è quindi solo un semplice scontro di civiltà, ma interessi precisi di chissà quali attori che intendono lucrare mediaticamente ed economicamente.
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