Dopo la Siria e l'Ucraina arriva il terzo round geopolitico: FYROM(Macedonia)

Le crisi in Siria, Ucraina e adesso in Macedonia (FYROM) sono interconnesse dalla nuova guerra fredda energetica che si sta sviluppando tra i due grandi assi geopolitici: Da una parte, l'asse occidentale-atlantista capeggiato dagli Stati Uniti. Dall'altro, l'asse euroasiatico capeggiato dalla federazione Russa. Il primi giocano in un ruolo offensivo, sabotando i regimi che disturbano i loro interessi mediante sovversioni/interventi ''umanitari'', mentre che i secondi giocano nel ruolo di stabilizzazione/difesa. Diamo uno sguardo a i 3 scenari dove si è svolta una guerra di proxys. 



Nell'anno 2009, il Qatar propose di costruire un oleodotto tramite due rotte. La prima sarebbe passata dall'Arabia Saudita,il Kwait e l'Iraq fino alla Turchia. La seconda sarebbe passata per l'Arabia Saudita,la Giordania e la Siria. Tanto l'Iraq come la Siria rifiutarono questa proposta che avrebbe beneficiato le petromonarchie alleate dell'Occidente. In risposta l'Iraq ,l'Iran e la Siria firmarono nel 2010 un accordo per creare il ''Gasdotto dell'Amicizia'' denominato anche ''Gasdotto Islamico''. Questa linea avrebbe collegato l'Iran con i porti di Latakia in Siria, e da li sarebbe stato esportato in Europa. A sua volta, il 16 agosto del 2011, il Ministro del Petrolio e delle Risorse Naturali siriano, Sufian Allawi, annunciò la scoperta di un pozzo di gas nelle vicinanze della città di Homs, annunciò anche che sarebbe stato lavorato unicamente dall'azienda statale siriana, aprendo così un nuovo mercato per la Siria e chiudendolo in conseguenza per le aziende occidentali.



Durante quelle date casualmente, esplose la Guerra Civile tra il governo e i ribelli allenati e finanziati dall'Occidente e dalle Petromonarchie. La Siria fu sospesa dalla Lega Araba, e inoltre aumento l'insorgenza iraquena. Grazie a questa guerra, il progetto del Gasdotto Islamico fu sospeso temporalmente, beneficiando l'Arabia Saudita e il Quatar, che videro togliersi la concorrenza di mezzo.
In questi momenti c'è un bilancio relativo alla guerra in Siria, ma sembra che il conflitto si stia allargando. Gli Stati Uniti, con tutta la sfacciataggine del mondo, hanno annunciato che avrebbero allenato ''ribelli moderati'' per sconfiggere la minaccia dello Stato Islamico. Sembra che era più complicato annullare le sanzioni verso il Governo di Damasco o, al meno, allenare ribelli kurdi che sarebbe stato più discreti.

La seconda partita fu in Ucraina. Per capire bene la geopolitica della zona, sembrerebbe conveniente spiegare la situazione dei gasdotti el'UE. La Russia è il maggior esportatore di gas e di petrolio verso l'Unione Europea, circa un 25% delle risorse fossili europee provengono dalla Russia. Allo stesso tempo, circa il 40% delle entrate della Federazione provengono dalle transazioni energetiche, per tanto si può osservare una relazione di mutua dipendenza. Gli Stati Uniti provarono a sfruttare questa debolezza tramite il fallito Gasdotto Nabucco.

Questo progetto doveva beneficiarsi dell'esistente gasdotto che va dall'Azerbaijan, passando dalla Georgia (nemica di Washington) fino a Erzurum in Turchia. L'idea di Nabucco era partire da Erzurum fino all'Europa passando per la Bulgaria, la Romania, l'Ungheria fino all'Austria. Il proggetto peró, fu cancellato in favore del Gasdotto TransAdriatico, che doveva passare per la Grecia e l'Albania fino in Italia.

La Russia, evidentemente non rimase a guardare, e per tutta risposta costruì il North Stream, che trasportava gas a traverso del Mar Baltico fino in Germania. Allo stesso tempo annunciò il South Stream, che avrebbe transitato lungo il Mar Nero e sarebbe entrato in Europa a traverso la Bulgaria. Una volta arrivato si sarebbe diramato in due rotte: Una sarebbe passata per la Grecia fino ad arrivare in Italia schivando l'Albania y l'altra dalla Seria, dall'Ungheria fino in Austria.


In blu, il gasdotto NATO. In arancione il South Stream Russo.

Cosa centra allora l'Ucraina con tutto ciò? L'Ucraina è un crocevia nel trasporto del gas russo verso l'Europa. Se questi gasdotti cadessero nelle mani della NATO e l'UE, ridurrebbero l'influenza russa.
Queste interessanti linee energetiche e il rifiuto di Yanukovych a firmare un accordo di associazione con l'Unione Europea, preferendo firmare un accordo che lo avvicinava all'Unione Doganale Euroasiatica (Accordo tra Bielorussia, Russia e Kazakistan) fu troppo per la NATO. Quello che venne dopo lo sappiamo già. Iniziarono le rivoluzioni colorate basate nel dare anfetamine e soldi ai manifestanti, molotov a piazza Maidan, manipolazioni mediatiche,colpo di Stato e istaurazione di un governo liberale-pravysektoriano


La risposta russa non tardò ad arrivare: Intervenzione in Crimea con il fine di mantenere la Flotta del Mar Nero e la sia influenza sullo stesso, appoggiare l'insorgenza filo-russa al fine di destabilizzare il governo golpista di Kiev. Le sanzioni contro la Russia frustrarono il South stream, ma la Russia recentemente ha risposto annunciando il Turkish Stream e il Balkan Stream.




Questo gasdotto passerebbe dal Mar Nero fino alla Turchia. Una volta li proseguirebbe mediante il Balkan Stream con il fine di realizzare una rotta simile a quella del South stream, passando dalla Grecia, dal FYROM(Macedonia), dalla Serbia, dall'Ungheria,dalla Slovenia fino all'Austria. Ed è qui quando il FYROM(Macedonia) e il terzo round appaiono in scena. Il FYROM(Macedonia) è in questi momenti, il centro di questa guerra fredda geopolitica. È ambita dai due assi dovuto alla sua strategica posizione. Esaminiamo i piani che hanno ognuno rispetto a questa porzione di terra. 

L'asse della Nato propone l'AMBO, un oleodotto che collegherebbe la Bulgaria, il FYROM e l'Albania. Questo sarebbe un bel problema per la federazione Russa visto che taglierebbe i Balcani da est a ovest blindandoli da qualsiasi ingerenza russa, vanificando così il Balkan Stream. I primo passaggio sarebbe il Corridoio 8, un progetto che collegherebbe questi tre paesi mediante aeroporti, rotte e infrastrutture.




L'Asse russo propone invece di collegare l'Ungheria con la Turchia mediante il Balkan Stream, un gasdotto che passerebbe dalla Gracia,dal FYROM, dalla Serbia e dalla Slovenia. Questo progetto unirebbe, invece di dividere i Balcani con l'Eurasia e consoliderebbe la Russia come fornitore di risorse fossili verso l'Europa. In risposta al Corridoio 8, si creerebbe una rotta della seta balcanica che collegherebbe i Balcani da nord a sud, stabilizzandoli e permettendo inoltre l'entrata della Cina. 

Come si vede,quel che si deciderà a Skopie potrebbe allontanarci o avvicinarci alla Russia, per questo è importantissimo studiare i fatti. L'attuale governo del FYROM è pro-russo o pro-Nato? 

L'Attuale governo del FYROM è similare all'attuale governo georgiano: Pro-UE,pro-Stati Uniti, ma senza estremizzarsi. Ha comunque avuto diversi gesti che dimostra una ricerca di avvicinarsi alla Russia. Ad esempio, fu uno dei pochi paesi europei che accudì alla marcia del Giorno della Vittoria, e inoltre ha nominato come ambasciatore in Russia uno studente dell'istituto di Relazioni Internazionali di Mosca. 
Questo ha scandalizzato la NATO visto che indica che il FYROM si inclina più verso il Balkan Stream piuttosto che verso l'AMBO, Questo è un buon motivo per destabilizzare a ogni costo lo strategico paese ex-iugoslavo. Per questo hanno due modi di procedere. 

Da una parte c'è la rivoluzione colorata stile piazza Maidan che sta organizzando diverse manifestazioni nel centro di Skopie. Il capo dell'opposizione Zoran Zaev annunciò una gran manifestazione la Domenica 17 Maggio 2015. Le intenzioni della Nato saranno quelle di stravolgere il governo usando le stesse tattiche usate in Iugoslavia nel 200, in Georgia nel 2003 e in Ucrania nel 2004 e nel 2014.

Zoran Zaev in foto



L'altra via di destabilizzazione sono gli albanesi in Macedonia, che sono il 25% della popolazione. Abbiamo già visto quel che successe in Kumanovo: le forze di polizia eliminarono quello che sembrava una cellula del Uçk albano-kosovaro. Desta la nostra attenzione il fatto che Kumanovo sia molto vicina alla frontiera con la Narcorepubblica del kosovo, e in particolar modo al Camp Bondsteel, la base militare statounitense più grande in territorio straniero. Teorizziamo che nel caso che Skopie resista al ''Maidan'' del FYROM, gli Stati Uniti appoggieranno una rivolta armata usando albano-kosovari provenienti da Bondsteel con l'unico intento di destabilizzare il FYROM. Questo frustrerebbe anche i loro piani riguardanti l'AMBO, ma manterrebbe l'obbiettivo di dividere Balcani da est a ovest. Questo eliminerebbe anche il progetto del Balkan Stream, visto che dopo la codarda ritirata della Bulgaria, e la destabilizzazione del FYROM, non rimarrebbe che l'Albania, per far passare il gasdotto. Cosa che non succederà mai a causa della politica pro-occidentale del paese. 

Non dimentichiamo che in Macedonia circa il 25% della popolazione è albanese e tra gli Albanesi è molto forte e radicata l'idea della Grande Albania, uno stato che unificherebbe tutti i territori etnicamente albanesi, includendo la stessa Albania, il Kosovo, la metà della Macedonia e diverse parti della Gracia e della Serbia. Questo progetto è appoggiato dalla NATO con il fine di contrarrestare l'influenza russa ortodossa.






Questa è una immagine della manifestazione di Domenica 17 Maggio davanti alla sede di Governo.






NdT: Traduzione dal blog ''Valladolid Disidente''. Il testo è stato in diversi tratti modificato, sono numerose le aggiunte del traduttore per permettere una migliore comprensione del testo a un pubblico profano.

                                                                           VIS SAPIENTIA




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