"Costituzione, elezioni, parlamento e leggi sono ostacoli da rimuovere.
Se vogliamo veramente le riforme, se vogliamo essere governati, se vogliamo cambiare, dobbiamo dare tutto il potere agli uomini che hanno la determinazione, le capacità e i mezzi per comandarci. Se anche solo vent'anni fa il capo di un partito avesse detto cose del genere, sicuramente il Presidente della Repubblica in carica si sarebbe levato a difesa delle Istituzioni che è suo compito salvaguardare. Oggi no. Oggi è proprio il Capo dello Stato quello che raccomanda l'urgente potatura della Costituzione, il celere dimezzamento del Parlamento per facilitare all'Esecutivo il compito di riformare il Paese.
Riforme strutturali.
Ma quali riforme? Ci sono forse state grandi manifestazioni di piazza in cui il popolo ha chiesto a gran voce di rendere più facili i licenziamenti, di abbassare gli stipendi edi tagliare le pensioni? No, la parola riforme deve essere sempre preceduta o seguita da un aggettivo: necessarie. Così funziona."
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