Isis Segreto è un libro fuori dal comune. E che va letto. E non perché chi l’ha scritto ci sta simpatico. Piuttosto perché l’analisi degli autori, Matteo Carnieletto e Andrea Indini, una volta tanto non parte dalla solita e ripetitiva prospettiva “fallaciana” di un Islam cattivo e violento, oscurantista e medioevale. Un Islam caricaturale, visto nell’ottica dello “scontro di civiltà”. È invece un’inchiesta, quella di Carnieletto e Indini, che va molto più in profondità, alle radici del fenomeno Isis. Che è un fenomeno prodotto e partorito non tanto dall’ignoranza dei ceti popolari arabi, ma dall’aggressività dell’Occidente. Che l’Isis sia stato inizialmente finanziato dagli Stati Uniti d’America e dai suoi alleati regionali nella lotta contro il presidente siriano Bashar Al Assad è ormai cosa assodata. Troppo spesso chi commenta le vicende relative all’Isis dimentica di ricordare che nel 2013 andammo vicinissimi a una guerra in Siria per destituire Assad al fianco di coloro che poi avrebbero costituito il nucleo centrale del Califfato di Al Baghdadi.
Al di là della retorica sulla paura, sul sangue, sulle decapitazioni e sulle bombe, che può guidare a riflessioni irrazionali sull’”Islam che vuole conquistare Roma” e sulla necessità di improbabili nuove crociate (chissà, forse si intende farle con i soldati transessuali presto arruolabili nell’esercito Usa, NdA), basta scendere leggermente più in profondità per capire cosa ci sia alla base. Le foto che ritraggono il senatore repubblicano John McCain fianco a fianco dei futuri leader dell’Isis nel 2013 in Siria hanno del resto fatto il giro del mondo. Eppure incredibilmente, e a ulteriore dimostrazione dell’assoluta faziosità del circuito mediatico, non sono trapelate sulla grande stampa. Così come, sforando nell’attualità, un totale oscuramento è calato sulla misteriosa vicenda del video diffuso nelle ultime ore dagli hacker filorussi del gruppo ucraino ‘Cyber Berkut’ che mostrerebbe come una delle famose decapitazioni ad opera di “Jihadi John” sarebbero state registrate in uno studio cinematografico (unica lodevole eccezione, nell’ambito dell’informazione mainstream, è rappresentata dall’agenzia Adn Kronos). A prescindere dall’attendibilità della fonte, il merito di aver portato alla luce questa che in un mondo normale sarebbe stato comunque una notizia, va a uno scrittore definito “complottista” come Leo Lyon Zagami e una rivista indipendente come L’Intellettuale Dissidente, primo a riprenderla sui propri canali.
Ma che cos’è allora l’Isis? Innanzitutto è bene ricordare, anche ai vari profeti nostrani del “celodurismo” anti islamico a tutti i costi, che in gran parte del mondo musulmano, anche in quello sunnita, i guerriglieri del Califfato sono definiti takfir. Eretici, apostati. È anche il caso dell’eresia wahabita alla base del jihadismo, ma anche del regime saudita, più o meno fedele alleato di Washington e di quello del Qatar. Inoltre per mantenere la propria egemonia in Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno bisogno di mantenere la propria presenza militare. E questa si mantiene solo in una situazione di instabilità.
Ecco allora che l’Isis, al di là di ogni complottismo, è perfetto per questo scenario, ed è perfetto per indebolire quei governi che non rispondono alle logiche imperiali americane, come appunto la Siria. “Isis segreto” è un libro che aiuta a comprendere questi scenari e che, con un linguaggio avvincente ed esente da noiose divagazioni accademiche, mantiene elevata l’attenzione del lettore, rendendosi fruibile anche dai neofiti della materia.
Cristiano Puglisi
RECENSIONE ORIGINALE (RINGRAZIAMO L'AUTORE): http://iltalebano.com/2015/07/15/isis-segreto-oltre-i-luoghi-comuni-del-fallacismo/
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