Se Dilma cade, chi ne raccoglie i cocci?


A quasi due anni dalle elezioni in Brasile che hanno visto confermare al governo la presidentessa uscente Dilma Rousseff e confermando il dominio del Partido dos Trabalhadores (PT) che dal 2002, con l’elezione di Lula, governa ininterrottamente nel Paese. La decade degli anni 2000 è stata molto importante per il Brasile, che è diventato rapidamente uno dei colossi mondiali dell’economia grazie alla rapida crescita economica e alle enormi potenzialità  in termini di risorse primarie e di capacità d’attirare investimentistranieri.
Questo periodo florido dell’economia carioca è stato coronato dall’entrata nei BRIC (acronimo dell’ alleanza economica formata inizialmente Brasile, Russia, India, Cina), un riconoscimento internazionale non da poco per un paese che ha chiuso gli anni ’90 con una svalutazione del Real, dopo anni di politiche vicine alla dottrina del Washington Consensus (sostanzialmente l’applicazione di politiche economiche neoliberiste ideate nella sede centrale del Fmi e applicate quasi serialmente in tutta l’America Latina).
Il Brasile di oggi, però, si trova in una situazione molto diversa rispetto a quella che Lula aveva lasciato nel2010 quando, non potendo più essere eletto, lasciò il potere nelle mani di Dilma Rousseff, che si era già messa in luce per il buon lavoro svolto come ministro delle Miniere e dell’Energia tra il 2002 e il 2005 e poi come ministro della Casa Civile (in pratica, da segretario per conto del presidente della nazione) fino al 2010.
L’economia, che fino a qualche anno fa tirava il paese con un tasso di crescita in grado di sostenere l’ingente piano di sussidi economici alla popolazione instaurati dal primo governo Lula, si è articolata in diversi provvedimenti. In particolare Bolsa Familia (un programma che incentivava i genitori delle famiglie più povere a far studiare e vaccinare i propri figli, che materialmente abbassò di molto il numero di famiglie al di sotto della soglia di povertà) al momento pesa quasi un trenta percento del bilancio nazionale carioca.
A ciò si aggiunge una diffusa corruzione all’interno dei quadri del PT con vari casi di tangenti (lo scandaloPetrobras nel 2014 è il più importante caso  nella storia brasiliana e ha coinvolto anche la Rousseff). Recentemente è stata approvata la misura di impeachment per la presidentessa, accusata di aver usato soldi di importanti banche nazionali per coprire i buchi di bilancio del paese che negli ultimi anni ha rivelato una estrema fragilità strutturale.
Tra qualche settimana si voterà per la sospensione di Dilma dal governo e in questo caso non è difficile immaginare una crisi che potrebbe portare a nuove elezioni prima del tempo. La presidentessa non è mai stata così sola, tanto che anche alcuni alleati di governo come Movimento Democratico (PMDB) l’hanno abbandonata e nelle piazze gruppi di manifestanti hanno gioito alla notizia dell’impeachment, contestando non solo il governo in carica ma anche l’ex presidente Lula (che nel frattempo è diventato Ministro della Casa Civile), anch’egli coinvolto nello scandalo.
Il Brasile sembra sull’orlo di una crisi parlamentare senza precedenti. Ciò si inserisce in un processo più ampio, che abbraccia tutta l’America Latina e che vede lentamente una transizione dai governi della cosiddetta “Rivoluzione Rosa” nati dai governi di centro-sinistra che durante gli anni 2000 hanno governato un po’ ovunque nel continente.
La domanda a questo punto sorge spontanea: quali sono le alternative a Dilma? Guardando alle passate elezioni, due sono i partiti col maggior numero di voti dopo il PT: il Partido da Social Democracia Brasileira (PSDB, socialdemocratici) e il Partido Socialista Brasileiro (PSB). Da notare come tutti e tre fanno riferimento a una tradizione di sinistra, anche se le differenze sono notevoli.
Iniziando col PSDB, esso rappresenta più un centrismo che si è spostato sempre più verso destra, e che sta cavalcando lo scandalo corruzione per tornare al governo dopo gi anni ’90 di Fernando Henrique Cardoso. Molte proposte contrarie ai piani sociali vengono proprio da qui, e non è un caso che l’elettorato di riferimento del partito sia proprio nella fascia di popolazione più benestante. Il PSDB ha un’impostazione molto simile a quella delle sinistre di governo europee, e non si è mai completamente distaccata dal modello di sviluppo liberista adottato da Cardoso.
L’altro partito, il PSB, è invece un po’ allo sbando dopo la morte improvvisa per incidente aereo del suo candidato alle presidenziali Eduardo Campos nel 2014. Malgrado ciò, il partito si è spostato sempre più verso temi di sinistra radicale e verso l’ecologismo (importante in questo è stato il ruolo di Marina Silva che succedette a Campos come candidata) ma non sembra essere in grado di offrire un modello di sviluppo in grado di conciliare ecologismo e crescita economica ma sta riscuotendo molti consensi in questo momento di crisi (giustificata, sia chiaro) del Pt, proponendosi come una forza in grado di contrastare la corruzione nel paese.
Il Brasile in questo momento è a un bivio, la presidentessa sembra ormai spacciata e solo un ripensamento del senato potrebbe impedire la procedura d’impeachment che porterebbe a una crisi di governo. Ma se Dilma cade, chi ne raccoglie i cocci?

Nessun commento:

Posta un commento

Gentile lettore, puoi manifestare liberamente la tua opinione, ma ricorda che tutti i commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti ed approvati, per proteggere il sito da eventuale spam. E' necessario usare un linguaggio consono ed evitare offese, frasi volgari e diffamazioni delle quali la nostra associazione NON E' RESPONSABILE. Per proporre articoli, chiedere informazioni sulle nostre attività ecc. contattaci inviando una mail a vis.sapientia@gmail.com

  • Gentile lettore, puoi manifestare liberamente la tua opinione, ma ricorda che tutti i commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti ed approvati, per evitare commenti indesiderati e spam
  • E'necessario usare un linguaggio consono ed evitare offese, frasi volgari e diffamazioni delle quali la redazione non è responsabile.
  • .
  • Per proporre articoli o chiedere informazioni sulle nostre attività, proporre articoli ecc. contattaci inviando una mail a vis.sapientia@gmail.com
}