Il Pil dell'Italia crescerà quest'anno dello 0,6%, per poi accelerare al +1,1% nel 2015. Lo afferma il Fondo monetario mondiale (Fmi) nel suo rapporto sull'economia mondiale, ovvero il "World Economic Outlock" (cliccando troverete lo stesso rapporto del FMI) che ha rivisto leggermente al ribasso, -0,1 punti percentuali, la stima per il 2014 e al rialzo, +0,1 punti percentuali, quella per il prossimo anno. L'Italia torna a crescere quest'anno dopo il -2,5% del 2012 e il -1,8% del 2013. E in crescita, secondo le stime di Washington, risulta anche il Pil dell'area euro, che salirà dell'1% nel 2014 e dell'1,4% nel 2015: in questo caso il Fmi ha rivisto le sue previsioni al rialzo, con un +0,1% sia quest'anno sia il prossimo. Bene anche il Pil Usa, che migliorerà nel 2014 del 2,8% (+0,2 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre) e nel 2015 del 3%, in questo caso lo 0,4% in meno.
Al rialzo sono anche le stime di crescita mondiale: nel 2014 il Pil del pianeta salirà del 3,7%, lo 0,1% in più delle previsioni di ottobre, per accelerare nel 2015 a +3,9%.
Restano,ancora, i rischi al ribasso
Gli esperti di Washington avvertono però che rimangono i rischi al ribasso: tra questi, l'inflazione troppo bassa, rea di non favorire la crescita e di incentivare sia la disoccupazione, sia quello di alimentare una recessione che fino a poco tempo fa, sembrava autoperpetuarsi, in particolare nell'area euro. E infatti, nell'aggiornamento del rapporto allegato in precedenza, il Fmi lancia l'allarme deflazione, definita un "orco" da combattere dal Direttore Generale Christine Lagarde. Per assicurare la crescita delle economie avanzate, dice il Fondo, è necessario "evitare il ritiro prematuro degli stimoli monetari all'economia, riparare i bilanci e attuare le riforme strutturali".
VIS SAPIENTIA
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