Sono più di trecento gli autori coalizzati contro l’azienda statunitense Amazon, lanciata fin dal ’95 come libreria online dal fondatore Jeff Bezos, e che vanta più di 50 punti di smistamento in tutto il mondo, commerciando oggi anche dvd, videogiochi, cd musicali, giocattoli, vestiti e molto altro. Al centro di scandali già in passato – noto è quello “orwelliano”, avvenuto nel 2009, quando l’azienda eliminò senza preavviso la Fattoria degli animali di George Orwell dai Kindle di migliaia di clienti –, Amazon sta al momento affrontando una battaglia messa in atto da numerosissimi autori a favore di Hachette, società editrice del Gruppo francese Lagardère, che lo scorso mese hanno pubblicato un articolo di accusa sul New York Times.
Il motivo è semplice: Amazon avrebbe scoraggiato le vendite di Hachette, rifiutatasi di abbassare i prezzi dei propri e-book, rendendo i suoi prodotti non disponibili per il preordine, in ritardo nella consegna, esauriti. Un esempio concreto: uscito appena lo scorso maggio, un libro dello scrittore D. Schulman, edito, per l’appunto, da Hachette, oggi richiede ben tre settimane per la spedizione. Il problema, dunque, non è altrettanto semplice: Amazon è, al momento, il più grande rivenditore di libri in America e gestisce opere dei grandi e dei piccoli gruppi editoriali e i libri auto pubblicati, arrivando a vendere il 41% dei libri venduti.
Quello di voler imporre un abbassamento dei prezzi è visto da alcuni come un monopolio, o peggio un ricatto. Uno degli autori attivi nella controversia, James Patterson, ha affermato, durante una conferenza alla Book Expo America dello scorso maggio: “Amazon, come sapete, vuole controllare la vendita dei libri, l’acquisto dei libri e perfino la pubblicazione dei libri, e questa è una tragedia nazionale”, e ancora “mi suona come l’inizio di un monopolio”. Amazon risponde, convinta, che “abbassare i prezzi degli e-book aiuterà, non danneggerà, la cultura della lettura, proprio come ha fatto con i tascabili”. La disputa, che va avanti ormai da mesi, ormai insostenibili per gli autori di Hachette, sembra dover arrivare presto a un punto di svolta. Staremo a vedere.
GIULIA SPALLETTA
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