L'ARTE DI SATURNO BUTTO': legame tra corpo e spirito





Chi è Saturno Buttò?!

Questa è la prima “domanda” con sfondo affermativo, che ci si pone quando ritroviamo davanti ai nostri occhi una delle sue opere artistiche provocatorie, a volte indicibili nella loro maestosa tecnicità, analitiche, sacre e profane. Ho sempre reputato interessante soffermarmi su lavori artistici insoliti, piuttosto che far riferimento a nature morte e similari. E' nell'inusuale, nel raccapricciante e nelle visibili forme “maniacali” che si nascondono aspetti interiori di rilevante interesse. Difatti oggetto della mia attenzione sono da sempre pittori di nicchia, complessi e dunque non lineari nella loro forma d'arte. Chi è quindi capace di attuare una tale padronanza artistica e tematica? Non sappiamo se il suo nome risalga al battesimo o sia un nome d'arte, ma sappiamo che è nato a Venezia nel 1957, ha studiato presso l'accademia di belle arti ed ha pubblicato la sua prima monografia intitolata “ritratti da Saturno” nel 1989.




Tra le sue prime opere pittoriche risalenti alla fine degli anni '80 e inizi anni '90 ritroviamo “la lettrice”, “apollo servito dalle ninfe”, “Venere al bagno” etc...tutte visionabili sul suo sito internet. Il pittore, da me personalmente definito il Dio dell'arte contemporanea da quando ne sono venuta a conoscenza durante una sua personale nel 2009 presso la nota galleria espositiva romana Mondo Bizzarro – galleria d'arte contemporanea, determina un evidente richiamo all'iconografia ecclesiale, volutamente dissacrata con la presenza di strumenti chirurgici ed una nudità femminile marcata nel suo erotismo da rossetti scomposti ed accessori in lattice. Ma sia chiaro, egli non si definisce assolutamente il pittore dell'erotismo artistico!



Come nascono i quadri di Saturno? Innanzitutto egli si serve della fotografia per dar successivamente luogo alle sue opere. Dipinge su tavole di legno, esclusivamente di pioppo trattate con gesso ed ogni suo lavoro nasce da una contemplazione del precedente. Le opere dell'artista sono senza dubbio, come prima accennato, provocatorie, ma allo stesso tempo vogliono evidenziare come si possa esser prigionieri di frustrazioni, queste ultime punite/sedate mediante un uso “non appropriato” - per quanto il non appropriato in certi ambiti sia relativo – del corpo. Tale sedazione avviene anche con il presunto uso di medicine rappresentate da flaconi dipinti nel dettaglio più preciso – i flaconi danno l'impressione di esser fotografati anziché dipinti in quanto la mano del pittore è abile nel gioco di luci, stessa cosa vale per il sangue, definito da Buttò in tal modo: “the blood is my favourite color” espressione usata anche per intitolare una sua raccolta che ha avuto luogo nel 2012 presso Mondo Bizzarro, dove ha nuovamente esposto in quell'anno. 




Tra i messaggi trasmessi dai suoi quadri, il più importante consiste nel legame che c'è tra corpo e spirito. L'artista, durante un'intervista, ha affermato una frase considerevole: “gli aspetti demoniaci in realtà sono solo riflessi dell’eros che inevitabilmente emergono anche se la società e la religione tentano di arginare.” Da ciò, si evince che le frustrazioni, tradotte in metafora in aspetti demoniaci, derivano da un erotismo dal quale non ci si può esimere. Tra le opere di Buttò, viene rievocata spesso la figura della madre con corna, figura questa che apparentemente sembra avere solo sfondo “offensivo”; in realtà Saturno percepisce la figura della madre come un grande mistero: forza dionisiaca da cui tutto scaturisce e dove tutto ritorna.



La mitologia, inoltre, è un aspetto ben presente nella pittura di Saturno, utilizzata per tentare di spiegare e bilanciare ciò che è bene e ciò che è male. Per concludere, ed avere una visione più completa dello spirito artistico di Buttò, se pur tale spirito è ricco di sfumature e contraddizioni per le quali serve una documentazione chiaramente più approfondita della sua arte e dell'arte in generale per comprendere gli albori della sua tecnica e dei suoi messaggi, cito G. Hartmann, da Saturno stesso ripreso: “La grande arte è sempre scortata dalle sue due oscure sorelle, l’empietà e la pornografia”.
                                                               
                                                                 DANIELA BRUNI

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