La falsa libertà d'espressione si sta lentamente mostrando


Non molto tempo fa, dopo l'attentato ai danni del giornale parigino Charlie Hebdo, Europa e Stati Uniti si sono innalzati come paladini della libertà di espressione contro chi voleva tappare la bocca alla satira e, comunque sia, alle voci fuori dal coro che, in un modo o nell'altro possono mostrare anche l'altra parte della medaglia di fatti e persone, con ogni mezzo. Si parla semplicemente di democrazia, della libertà tanto sudata e tanto ambita da tutti i cittadini europei e del mondo, gli stessi che scalpitavano per pronunciare il motto "je suis Charlie".

Ma come spesso accade, questa indignazione di popoli, scompare improvvisamente e si rivela falsa ed ipocrita, quando si tratta di censurare qualcosa che "fa comodo censurare". In queste ore è già stato approvato dal senato il DDL che permetterà di punire chiunque volesse discutere sull'argomento Shoah, chiunque voglia continuare la ricerca scientifica sullo sterminio degli ebrei, sul piano di Adolf Hitler della Germania Nazista. Questo è un grave abuso ai danni della libertà di espressione; chiunque può essere d'accordo o no sulle vecchie e nuove rivelazioni scoperte dai ricercatori, ma se un fatto è accaduto davvero come lo si racconta, se esistono prove di tutti questi eventi, allora perché imporre un evento per legge?


Per quanto crudele possa essere non giustifica la censura di storici e ricercatori che, anche se controcorrente, svolgono un lavoro essenziale per la ricerca della verità. Inoltre, nessuno può negare un fatto accaduto realmente, quindi perché si deve cercare di assicurarlo per legge come un pacchetto finito, concluso e che non deve essere toccato? Ogni storico è ben consapevole che la storia è in continuo mutamento, viene sempre migliorata da particolari che ogni giorno vengo scoperti da chi dedica la propria vita alla ricerca storica.

Galileo Galilei rivoluzionò l'astronomia, portò avanti teoria innovative, le quali oggi sono confermate dalla scienza moderna, ma nel periodo in cui visse lui (1564-1642) erano considerate eresia, stravolgimenti irrazionali al pari di fantasie. Le istituzioni del tempo lo costrinsero ad abiurare, a rinnegare tutto; una censura che è stata condannata oggi anche dalla stessa Chiesa. Un errore che noi tutti critichiamo, chiunque indica questa vicenda come frutto d'ignoranza e preponderanza del potere politico su quello scientifico e del libero pensiero.

In base a questi fatti mi chiedo perchè fare gli stessi errori, perchè perseverare nell'ignoranza e nel difendere solo quello che reputiamo giusto censurando il resto, trascurando che anche i più grandi criminali della storia reputavano giusto ciò che facevano mettendo a tacere le voci fuori dal coro, gli avversari, difendiamo la libertà oppure i nostri interessi? la democrazia è libertà di pensiero, o la possibilità dei molti di sottometter il pensiero degli altri?

In conclusione chiedo, se un fatto è vero, perchè si deve fare in modo che nessuno possa metterlo in discussione? Si arriverebbe sempre a riconfermarlo vero, ma allora perché bisogna aver paura che qualcuno possa negarlo? Nessuno potrebbe farlo, in quanto è un fatto accaduto ed innegabile. Confido nella buona coscienza del lettore che spero possa riuscire a comprendere il crimine contro la democrazia che questo DDL sta per causare. Oggi la Shoah, domani quale pensiero o fatto verrà imposto per legge?
 Invito a riflettere.



                                                                       ANDREA CATALANO

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