PUBBLICITA’ RAI PER L’EUROPA: PER INFORMARE E…. PER INFLUENZARE!



Da qualche tempo ormai, come avete ben potuto notare, sono presenti questi spot sull’Unione Europea. Non sfugge perché sono martellanti e ossessivi, ma non sfuggono soprattutto per la loro natura ideologica. Ma quasi nessuno, ripeto quasi nessuno, si è deciso a denunciare questa situazione in cui si usano i media come strumento per manipolare le masse e per consacrare le orge del Capitale e del Potere che stanno distruggendo il nostro paese e con esso le nostre tradizioni, costumi e usi. Un paese senza tradizioni però è un paese senza futuro, tenetelo a mente.

La pubblicità Rai dell’Unione Europea è decisamente inqualificabile. Essa presenta l’Europa odierna come un paradiso, come un sogno finalmente realizzato: nasconde il fatto che l’odierna Europa è un vero e proprio gulag economico, al cui interno si consumano “tragedie nell’etico” (Hegel) come quella subita dal popolo greco, che è stato invaso non con carrarmati e mitra, ma con Troika e Fiscal Compact. Ovviamente di tutti questi concetti in queste pubblicità non vi è alcuna traccia. Chissà come mai… 

Inoltre la pubblicità Rai presenta agli Italiani l’Europa come un destino ineluttabile e come un “processo irreversibile” (sono parole del Presidente Napolitano). Cioè, appunto, come un orizzonte naturale-eterno, né criticabile né trasformabile: come una realtà data a cui occorre adattarsi cadavericamente, alla quale abbassare la testa e obbedire. 

Tali spot dunque non raccontano la vera Europa: il disastro sociale in Grecia, i suicidi e la disperazione, le politiche di austerità, la perdita di sovranità monetaria e economica, i devastanti Fiscal Compact, Mes, TTIP, Unione Bancaria. Naturalmente nessun riferimento alle numerose guerre che l'UE ha finanziato in giro per il mondo, missioni di "peace keeping" e "peace enforcing": Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina, Gaza (anche solo con la vendita di armi e tecnologia militare). E silenzio assoluto sulla rovinosa guerra monetaria, finanziaria e commerciale in atto. 

Nessun riferimento, ovviamente, al fatto che tutte le decisioni importanti in Europa vengono prese "al riparo dal processo elettorale" (Mario Monti), escludendo il consenso dei popoli, mai consultati. Ma poi soprattutto le elezioni europee sono finite da un pezzo, come mai gli spot sono aumentati d'intensità? Come mai tanto accanimento? Non mi sembra che ci siano nuove elezioni europee in vista, e nemmeno nuove elezioni politiche. O forse sì? E gli italiani, solitari cittadini del mondo globalizzato, avranno la forza e il coraggio di sventare la congiura ordita a loro danno dai templari del New Global Order?

L’euro non è una moneta –occorre ricordarlo –, ma un metodo di “governamentalizzazione”neoliberale (Foucault): è moneta privata e non statale, in quanto emessa a debito; transnazionale e non nazionale. Segna il compimento del “capitalismo assoluto” (cfr. “Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo”), in cui l’economico spoliticizzato prende il sopravvento su tutto, esautorando la democrazia e la capacità politica di scegliere democraticamente.

Si finisce per amare gli oppressori e non gli oppressi, si amano i carnefici, ma non le vittime; si finisce per credere alla TV manipolata e non libera come dovrebbe essere. “Per informare, non per influenzare” celebra lo slogan che compare nel corso di questi spot. “Dum excusare credis, accusas”! A buon intenditore poche parole.

                                                        STEFANO MASTRILLO
                                                        

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