(Immagine tratta da Wikipedia.org ) |
Blake Little è un ritrattista americano, nato a Seattle, il quale ebbe molto successo non soltanto nella città natale, ma anche in Giappone e a Los Angeles. Blake decide di dare una svolta alla sua carriera, quando decide di ideare fra 2012 e 2014 un servizio fotografico artistico che successivamente chiamerà "Preservation". Le foto di "Preservation" sono in mostra alla Kopeikin Gallery di Los Angeles dal 7 marzo 2015 e ne possiamo ammirare la magnificità anche attraverso un libro ( il quarto pubblicato dall'artista), uscito il 28 febbraio.
"Preservation" è un progetto monografico che spinge l'artista inizialmente a pubblicare un annuncio sulla sua bacheca volto a chi volesse prestarsi come modello per il suddetto lavoro. Con immensa meraviglia, in seguito ad un primo colloquio, l'80% dei presenti decidono di sottoporsi al lavoro di Blake Little. Si tratta di persone di ogni estrazione sociale e di ogni fisicità, travolte da una colata di miele e fotografate, principalmente nude, nel momento in cui ne vengono ricoperte.
Il miele così non viene più percepito come il dolce alimento che conosciamo tutti, bensì come una sostanza vischiosa, brillante, fluida, trasparente che trasforma il corpo e lo intrappola rendendolo, in tal modo, un'opera d'arte. Alcuni soggetti cercano di combattere contro la pesantezza della sostanza, se pur non riescono nemmeno a tenere gli occhi aperti, mentre altri si abbandonano alla fluente colata. Si parla di uno studio dei corpi che analizza, attraverso le reazioni corporee e muscolari, le personalità più o meno forti.
Queste reazioni rese manifeste anche in un video-progetto chiamato "making-of" , ci ricordano molto i calchi dei corpi delle vittime, intrappolati, quasi in pose plastiche, dall'eruzione del Vesuvio su Pompei. Si tratta di corpi usurati e spariti, dei quali, però, rimangono le forme , emblema di quanto sia fugace la vita umana ( Kenneth Lapatin). Il miele riesce a modellare attraverso la sua trasparenza e alla sua consistenza. Sembra render consistente e trasparente anche l'anima dei "corpi intrappolati" i quali si presentano come fossero opere classiche costituite da una ricca alternanza di luci ed ombre ed un panneggio neoclassico quasi innaturale.
Ciò che secondo gli effimeri canoni e stereotipi odierni verrebbe considerato "non bello", diviene stupenda opera d'arte. Un reale ossimoro che contrappone la dolcezza del miele all'amarezza degli eventi della vita che ci abbattono o ci attraggono verso il basso non appena ne veniamo travolti. Basta lottare contro la pesantezza degli eventi (del miele), per assaporarne tutta la dolcezza ed uscirne vincenti.
GIOIA CAPRERA
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