Si chiama Migration compact (patto sulla migrazione) la proposta presentata dal governo italiano all’Ue per ridisegnare le politiche europee per quanto riguarda i rapporti con i paesi terzi e in particolare con quelli africani, dai quali arriva e continuerà ad arrivare il grosso dei flussi diretti verso la sponda sud dell’Europa.
Il governo l’ha illustrata ai vertici Ue in un cosiddetto "non paper", cioè un documento non ufficiale sul quale far partire una discussione. È stato inviato il 15 aprile da Matteo Renzi al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, al presidente della Consiglio Ue, Jean-Claude Juncker , al premier olandese Mark Rutte e all’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini.
Dopo le solite parole di circostanza del Presidente Mattarella (ci sfugge il motivo per cui debba essere usata questa "retorica delle parole" che confonde, ma che non punta a risolvere i problemi) con le quali ha ancora ribadito la necessità di accogliere da parte dell'Italia (ripetendo le parole del Governo Renzi... ma aspettate...il Presidente della Repubblica non è garante della Costituzione e quindi figura imparziale? Bah..) sono seguite le parole del Ministro degli Esteri della Somalia, che non è d'accordo con le politiche europee, Italia inclusa, sull'immigrazione. "C’è un solo modo per evitare che questo esodo di massa si verifichi davvero e produca effetti drammatici. Bisogna creare lavoro nei Paesi africani. Offrire ai giovani opportunità che li convinca a restare" Alle domande dei giornalisti, il Ministro prosegue: Ci sono molte possibilità che sulle imbarcazioni usate dai migranti viaggino anche terroristi intenzionati a compiere attacchi armati.
Cercare di trasportare tutta l'Africa nella penisola italiana è come versare un secchio d'acqua in un bicchiere e sperare che tutta l'acqua entri nel bicchiere senza fuoriuscire... roba da battere qualsiasi legge della fisica. La soluzione non può essere nemmeno la stupida xenofobia del cacciamoli tutti. Ogni popolo ha il sacrosanto diritto di vivere in pace, armonia e prosperità nella sua terra, insieme alla sua famiglia. Al continente africano serve un nuovo assetto economico con un piano di sviluppo economico che consenta agli stessi paesi africani di crescere economicamente, ma in maniera forte. L'Africa è un continente ricco di molte opportunità, in particolare sul piano energetico; l'Italia si sta muovendo per investire in paesi africani, come ad esempio il Mozambico e il Maghreb (africa mediterranea). Qualora l'Africa riuscisse, attraverso gli giusti investimenti e dopo aver risolto i numerosi problemi che la affliggono, potrebbe davvero fornire l'occasione per molti africani, giovani e non, per restare in Africa a vivere in pace e prosperità. Il risultato sarà: pace in Africa e pace in Europa. Chi tuttavia, continuerà sulla strada del finto buonismo e della finto assistenzialismo, non costruirà muri, ma solo cimiteri.
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