TTIP leaks: rivelati i testi segreti del TTIP




Svelati alcuni dei punti grigi del trattato di libero scambio fra UE e TTIP (Transatlantic Trade and Investment Agreement). Nelle trattative per la stesura del trattato, la pressione del governo americano sulle autorità europee è molto più forte e minacciosa di quanto si pensasse. Lo rivela la Sueddeutsche Zeitung, che anticipa alcune delle 240 pagine di 16 documenti segreti che successivamente Greenpeace ha reso pubbliche. L’accordo di libero scambio, è stato sempre caratterizzato da una natura un po’ controversa, complice il silenzio dei media, che sicuramente non ha aiutato i cittadini nel farsi una loro idea; anche per questo motivo la nostra associazione aveva organizzato il seminario “Processo all’Europa: chi condannare e chi assolvere” nel quale si parlava anche del TTIP e dei suoi meccanismi di funzionamento (qualora non lo abbiate ancora visto, vi invitiamo a vedere il video della conferenza sul nostro canale Youtube)

Tuttavia, alla luce dei documenti emersi in queste ultime ore, ci sono alcuni aspetti sui quali occorre fare una doverosa riflessione. Dal punto di vista della protezione dell’ambiente e dei consumatori, sono quattro i punti molto preoccupanti:

• Le tutele ambientali acquisite da tempo sono sparite

Non sembrano esserci riferimenti alla regola delle Eccezioni Generali in nessuno dei capitoli “estratti” (General Exceptions). Questa regola, approvata quasi 70 anni fa e compresa negli accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) della World Trade Organisation (WTO – in italiano anche Organizzazione Mondiale per il Commercio, OMC) consente agli Stati di proteggere il commercio “per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili”. L’omissione di questa regola suggerisce che entrambe le parti stiano creando un regime che antepone, in nome del mercato e del Capitale, il profitto alla vita e alla salute umana, degli animali e delle piante. 

• La protezione del clima sarà più difficile con il TTIP

Gli Accordi sul Clima di Parigi chiariscono un punto: serve la massima cooperazione di tutti i paesi con l’obiettivo di “accelerare la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra”. Anche qui non sembra esserci alcun riferimento alla protezione del clima nei testi ottenuti. 

• La fine del principio di precauzione

Il principio di precauzione, incluso nel Trattato UE, non sembra che sia menzionato nei capitoli sulla “Cooperazione Regolatoria”, né in nessuno degli altri 12 capitoli ottenuti. Nei vari capitoli, sembra evidente come gli USA vogliano inserire la gestione, all’interno dell’accordo, di alcune sostanze tossiche, piuttosto che la loro eliminazione. Questo approccio, tende a ledere sia la sovranità del legislatore, sia le sue capacità di definire misure preventive, per esempio rispetto a sostanze chimiche note come interferenti endocrine (c.d. hormone disruptors)

Dai documenti risulterebbe che la società civile avrebbe avuto ben poco accesso ai negoziati: 

Il rapporto reso noto dall’UE contiene soltanto un piccolo riferimento al contributo delle imprese, per questo ci si domanda se davvero queste 248 pagine siano davvero da prendere come olo colato o se prenderle con le pinze, poiché le trattative fra UE e Usa sono ancora in continuo divenire. 

Ci aspettiamo un chiarimento da chi di dovere, ma siamo sicuri che non tarderà ad arrivare. Il TTIP, qualora dovesse mantenere questa impronta, si svelerebbe come un grande trasferimento di poteri democratici dai cittadini alle multinazionali, disprezzando i diritti dei cittadini, in nome della logica del profitto e del Capitale stesso. Attendiamo chiarimenti ufficiali. Seguiranno aggiornamenti.

                                                   VIS SAPIENTIA

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