L’immigrazione nel pensiero unico mondialista: lo schiavismo travestito da “petalosa solidarietà”

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Sono giorni che nei TG non si parla che del Muslim Ban messo in atto dalla nuova Presidenza americana targata Donald Trump. Ma innanzitutto cosa prevede questo provvedimento? Il Muslim Ban è un ordine che “sospende temporaneamente” - per almeno 90 giorni - l'ingresso dei cittadini di quei Paesi negli Stati Uniti; quell'ordine comprende anche la sospensione per 120 giorni del programma di accoglienza profughi, un programma che ha portato negli ultimi 3 anni appena 300 persone ad ottenere asilo in America. Tutto ciò ha scatenato numerose polemiche, dimenticando però che i paesi inclusi all’interno dell’ordine presidenziale sono gli stessi precedentemente identificati dall'amministrazione Obama come ricettacoli del terrore.

Ma la chicca delle chicche è presto servita: molte multinazionali si indignano per le politiche messo in atto dal Tycoon e come contro – risposta sono disposte ad assumere “immigrati rifugiati” ammesso sempre che siano tali e non clandestini. Il pensiero unico mondialista ringrazia: in effetti è la sintesi perfetta del loro modus operandi… creare il cosiddetto esercito di riserva, come definito da Marx, per creare dumping salariale da usare come arma per ricattare i lavoratori. Il presunto rifugiato, che vale come il lavoratore autoctono, costringendo quest’ultimo ad accettare paghe da fame, per rimanere competitivo all’interno del mercato del lavoro. E’ però curioso,  il fatto che i rifugiati stiano molto a cuore a questi signori, ma non le donne, che in Arabia Saudita non possono entrare in Starbucks, come riportato in questa foto dal Quotidiano Repubblica: 

Arabia Saudita, il cartello di Starbucks a Riad: 'Qui le donne non possono entrare'

E’ veramente straordinario quando una multinazionale usa la retorica da bacio perugina per raggiungere i suoi obiettivi. Quale mossa migliore dell’assumere rifugiati per ridurre, se non dimezzare, i costi di manodopera? Ma ancora più straordinario è l’eco che l’indignazione suscita tra i vari lobotomizzati che spaziano in tutti gli ambiti, specialmente in quello dei media, che si stracciano le vesti per condannare paesi non inseriti nel provvedimento di Trump, come l’Arabia Saudita, considerato però bello e buono quando finanziava la prediletta Hillary Clinton. La democrazia a luce alterna dei giorni nostri annebbia le menti, soprattutto quelle dei “mentalmente aperti” ai quali diciamo: “Tenetevi pure queste brodaglie da succhiare in confezioni cartonate, noi rimaniamo fedeli al caffè espresso del bar sotto casa, alle tradizioni italiane, che in ambito culinario, per fare un esempio, sono tra le migliori al mondo”.

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