L'operazione guidata dai carabinieri nella notte tra 9 e 10 febbraio a Roma, ha portato a 61 arresti, decine di indagati, e sequestro di beni immobili per 10milioni di euro. Le indagini coprono un periodo di tempo di oltre 5anni. Dal 2008 al 2014 le intercettazioni e i vari pedinamenti coinvolgono esponenti di spicco della camorra e un uomo della destra radicale gia famoso per scandali e inchieste precedenti. Il clan camorristico era attivo da oltre un decennio nella capitale,dominava la scena nella zona sud-est di Roma, capeggiato da un boss attualmente al regime di 41bis.
Si sospettano legami con politica e imprenditoria locale. L'organizzazione gestiva il monopolio del narcotraffico, del gioco d'azzardo, ed era protagonista incontrastata di estorsione usura, riciclaggio di danaro, traffico d'armi e reati contro la persona. Gli intrecci di Roma capitale toccano Calabria e Campania, con perquisizioni in varie città, tra cui,in primis Napoli e Caserta, proseguendo poi per Reggio Calabria, Crotone, Avellino, Frosinone e Viterbo. Si indaga ancora su L'Aquila, Perugia e Ascoli Piceno. Sgominata a tutt'oggi la banda della tuscolana, che assoldava killer esperti di camorra per regolamenti di conti, affari loschi, e intrighi vari, all'indomani della strage, restano ancora tante le domande, e sempre troppo poche le risposte.
Per le procure di Napoli e Roma, gli scenari criminali sono sempre più feroci e inquietanti, e sempre di più in netta espansione. L'allarme sociale é forte come non mai... E quel che si riesce a fare, é sempre troppo poco. E la politica che fa? Per lo meno Zingaretti ringrazia, e si complimenta, a nome suo e dell amministrazione regionale, con gli agenti dell'Arma, per l'ottimo lavoro svolto contro la criminalità organizzata.
La lotta alle mafie ieri,oggi e domani, vede, e vedrà ancor di più, la piovra che coi suoi tentacoli si espande a macchia d'olio su tutta la penisola, all'interno di un sistema affaristico economico- politico radicato ormai da tempo,tanto...e troppo, sul nostro territorio, per arrivare a toccare le colonne d'Ercole, ai confini del mondo. Se è pur vero che non si muove foglia che la mafia non voglia, dall'altra parte della realtà viva ci siamo noi, piccoli,ingenui, idealisti, che continiamo fortemente a credere che la giustizia non sia solo un'illusione, e che il mondo cambia col nostro esempio, non solo con le effimere parole al vento. Gli italiani onesti sono tanti, e siamo sempre di più, siamo piu noi di loro!
"Perché a stare in trincea sono gli uomini normali, non i vescovi e nemmeno i cardinali... Non i capi di stato e nemmeno i generali"
La mafia un giorno avrà una fine(Giovanni Falcone)...
......se la gente le negherà il consenso (Paolo Borsellino).
CARMEN LAGANA'
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