«Nel corso degli ultimi anni sette sistemi economici – da cui ancora dipende un quarto della produzione mondiale, con una popolazione di oltre 650 milioni di persone – hanno vissuto una recessione economica che ricorda molto da vicino la Grande Depressione. Oggi come ieri la crisi ha cominciato a dare i primi segnali in un cielo azzurro e sereno, quando la maggior parte degli esperti prevedeva che il boom sarebbe comunque continuato, anche se la recessione si stava avvicinando; oggi come ieri i tradizionali interventi macroeconomici si sono rivelati inefficaci, forse anche controproducenti. Il fatto che qualcosa di simile possa comunque accadere nel mondo moderno dovrebbe far venire i brividi a chiunque abbia un minimo di senso della storia».
(dall'introduzione di Paul Krugman)
Le drammatiche crisi che di recente hanno sconvolto diverse economie, dal Messico alla Russia, dal Giappone alle ex «Tigri» del Sud Est asiatico, vengono liquidate con sufficienza dai commentatori: si tratterebbe di eventi di interesse locale, causati da elementi specifici, che vanno dalla situazione di un singolo paese agli errori della sua classe politica.Potrebbe anche essere così, ma i segnali raccolti da Paul Krugman in queste pagine sono assai più preoccupanti. Analizzando e spiegando con assoluta chiarezza i meccanismi dell'economia mondiale, senza passare per equazioni e diagrammi complicati ma usando esempi elementari come la storia finanziaria di una cooperativa di baby sitter, Krugman delinea uno scenario in cui, per la prima volta in due generazioni, la scarsità della domanda ha trasformato l'economia mondiale in un posto molto pericoloso – molto più pericoloso di quel che immagino.
Krugman non è certamente un catastrofista: quando avverte il pericolo, esamina subito le contromisure praticabili e discute le varie politiche economiche: i provvedimenti presi dai governanti dei paesi in crisi, ma anche le possibili alternative, e le misure che dovrebbero adottare le grandi potenze economiche se effettivamente arriverà la prossima Grande Depressione. Riesce così a illustrare lo scenario economico nell'era della globalizzazione anche al profano, offrendo un prezioso strumento per orientarsi nelle incertezze della realtà contemporanea.
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