Pasta e pane "Made in Italy"? Sì, con grano straniero


Trovato a Bari del grano straniero contaminato da aflatossine


























E’ arrivato, un carico di grano stranierocontaminato da aflatossine, altamente tossiche, ritenute tra le sostanze più cancerogene esistenti. Oltre a questo però, c’è un ulteriore problema: il grano viene pagato agli agricoltori con la stessa remunerazione prevista 30 anni fa. Il problema è che i prezzi del grano, dopo che è diventato pane, aumentano del 1450% secondo alcune stime fatte recentemente da Coldiretti. Una situazione paradossale che metti gli agricoltori in grande difficoltà, dato che non riescono a coprire i costi di produzione. Tutto ciò mette in difficoltà anche i consumatori, che non solo si trovano ad avere un prodotto con un costo elevato nei supermercati, ma soprattutto trovano prodotti di cui non conoscono l’effettiva provenienza. Una dimostrazione di quanto succede si è avuta mercoledì 25 febbraio con un intervento della Forestale e di Coldiretti al Porto di Bari, dove hanno attraccato le navi cariche di cereali.

In Italia nel 2015, secondo una ricerca fatta da Coldiretti, sono state importate circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, che sono servite a produrre pane e biscotti, circa la metà della produzione nazionale. Di grano duro invece, ne sono state importate 2,3 milioni di tonnellate, circa il 40 per cento del fabbisogno per la pasta. Sempre nel 2015, dall’Ucraina sono arrivati oltre 600 milioni di chili di grano e dalla Turchia circa 50 milioni di chili. In pratica le importazione da questi due Paesi sono quadruplicate e raddoppiate.

Tutto ciò arriva in Italia e ci viene fatto passare come Made in Italy, grazie a numerose lacune legislative che, nonostante le numerose promesse fatte dai nostri politicanti affinchè si impegnassero a cambiare le cose. Per spiegarla in parole povere, basta lavorare un prodotto in Italia (da dove poi provengano i prodotti destinati al lavoro chissenefrega) per diventare tutto un prodotto italiano. Tutto ciò, non fa altro che danneggiare, come già detto prodotti italiani, imprenditori e agricoltori italiani, che lavorano in perdita per offrirci una delle eccellenze del nostro Paese: il cibo made in Italy. Molte aziende agricole stanno fallendo, alcune sono sul punto di collassare, altre sono già fallite, complice una classe politica che pensa a farsi invadere da tutto ciò che non è nazionale, in nome di un finto perbenismo e che trascura, invece, il suo popolo e i suoi figli.

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