Ridi… pagliaccio!



Ridi… pagliaccio! Cantava Pavarotti nella celebre opera di Ruggero Leoncavallo “Vesti la Giubba” più comunemente conosciuta come “ridi, Pagliaccio”. Viene intonata alla fine del primo atto da Canio, che si prepara per la commedia nel ruolo di Pagliaccio, nonostante abbia scoperto, avvisato da Tonio, il tradimento della moglie Nedda. Quest'aria rappresenta il concetto di "clown tragico", che sostiene il suo ruolo comico senza mostrare alcun turbamento, ma che interiormente vive un dramma personale.



Che analogia c’è con il Primo Ministro ellenico? Nonostante sia stato scoperto il suo tradimento nei confronti del popolo ellenico (ci chiediamo come mai non sia stato ancora condannato e sbattuto in galera per alto tradimento nei confronti del popolo greco), Tsipras continua a proseguire con il piano di distruzione economico – finanziario imposto dall’Unione Europea e al quale lui sta obbedendo ciecamente, con l’aggravante di non avere alcun dramma interiore personale. Tsipras riveste un doppio ruolo, del traditore e del pagliaccio stesso, in nome del Capitale che non guarda in faccia a nessuno, ma soltanto a se stesso, portando distruzione di diritti sociali e morali. 

Torniamo indietro nel tempo: il referendum dell’anno scorso si è celebrato a conclusione di una campagna mediatica in cui tutti i leader europei hanno precisato che il “NO” avrebbe contribuito a colpire le istituzioni europee che secondo qualche burocrate (ogni riferimento a Juncker è del tutto casuale) non devono ascoltare gli elettori (il TTIP, approvato in gran segreto, è l’apoteosi di questo principio). 

Il referendum si è celebrato. E il popolo ha detto NO! Non voleva più sottostare ai tagli disumani dell’Unione Europea, alle sue politiche economiche distruttive. “NO”. Il 61,31% dei greci ha detto “NO” a questo suicidio assistito, in maniera democratica. Ma cos’è la democrazia a questo punto? Una istituzione da difendere o soltanto una scusa per far credere all’elettore di poter decidere qualcosa, ma che in realtà è già stato deciso da entità, istituzioni che di legittimazione popolare non hanno una beneamata? Tsipras è un traditore. Non ha rispettato il volere del suo popolo, la sua voglia di ribellione, la sua voglia di rinascita nazionale, troppe volte calpestata da altri paesi che li hanno da sempre definiti fancazzisti e spreconi. I greci hanno detto NO.

Hanno detto NO alla fame, alla disperazione e alla disoccupazione dei loro figli; Hanno detto NO al veder morire i loro nipoti di malattie scomparse già dal secolo scorso. Hanno detto NO!

E’ notizia di questi ultimi giorni che la Grecia stia accettando ulteriori tagli che vedono ormai il sistema sanitario greco al collasso. Nonostante i media italiani siano impegnati ad esaltare reality show, Renzi che ha fatto i suoi bisogni due volte al giorno e non soltanto una volta sola e quanto altro di distruttivo per le menti, specie quelle dei giovani che si trovano senza alcun punto di riferimento, in Grecia, più precisamente a Piazza Syntagma, sembra esserci la guerra civile. 

Ma a tutto ciò si unisce il grido di allarme di Panagiotis Papanikolau, neurochirurgo dell’ospedale di Nicea, che non può più operare i malati di tumore, complici i tagli del 60% alla spesa sanitaria. “La contabilità è controversa quanto tragica. Per tenere aperti i quindici letti di terapia intensiva di questo ospedale servirebbero almeno venti infermieri e dieci medici, ma oggi l’ospedale ne ha rispettivamente dieci e tre. Da anni non è più stato sostituito il personale andato in pensione e questa è solo una parte di una catastrofe più vasta: preferendo salvare altre clientele, i vari governi di Atene hanno tagliato il bilancio del ministero della Salute ben oltre gli obiettivi già durissimi indicati dai governi creditori a Bruxelles. Durante una caduta dell’economia del 29,6% dal 2008, la spesa sanitaria per abitante è crollata il doppio”

Ma vediamo i numeri del disastro tsiprasiano: 

Pensioni -44% (tagliate 12 volte in 6 anni)

- Spesa sanitaria -60%

- Salari - 45%

- Debito/PIL -6%, dove il PIL è -22% (-29% dal 2008)

- Disoccupazione: +14% (dall'11% al 25%. Si è toccato anche il 28%. Nel 2008 la disoccupazione era al 7,5%)

- Disoccupazione giovanile: + 23% (dal 30% al 53%. Si è toccato anche il 60%. Nel 2008 era sotto il 20%)

- Popolazione: - 1 milione di abitanti.

Una parola può tranquillamente riassumere tutto: GENOCIDIO.

Genocidio fatto senza armi e con il Fiscal Compact.

E dove la domanda è: ma poi per cosa?

E la risposta è: per salvare i crediti delle banche francesi e tedesche esposte sul debito greco.

Ecco un video esplicativo: https://vimeo.com/122331366



Oltre a tutto ciò, Tsipras taglia le pensioni e mette nuove tasse con maggioranza risicatissima di notte, come i ladri e le mignotte. Ora ridi, ridi pagliaccio, ma qui c’è gente che piange. Piange per se e per i suoi figli. Il popolo greco saprà rialzare la testa ancora una volta… e li piangerà qualcun altro… caro (non molto) Alexis.

                                              VIS SAPIENTIA

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