Siria, Assad accusa l’Europa: smettetela di finanziare l’ISIS

Intervista emittente russa Assad

Tra il silenzio dei media italiani, l’esercito siriano ha preparato le operazioni per riprendersi la città di Raqqa, diventata da tempo la capitale del sedicente Stato Islamico. Le truppe siriane si sono radunate in una zona della provincia di Hama per dare inizio all’assalto.


Altro fronte importante è quello di Aleppo, che è stato lasciato agli alleati iraniani e iracheni in modo tale da essere in grado di concentrare l’intero sforzo bellico contro la capitale dell’ISIS. Il presidente siriano Bashar al-Assad, molto contestato dall’Europa, ha dichiarato qualche giorno fa in un intervista ai media russi: “un presidente assume il potere con il consenso del popolo attraverso le elezioni e se lascia lo fa su richiesta del popolo, non per decisione degli Stati Uniti, del Consiglio di sicurezza dell’Onu, della Conferenza di Ginevra o del comunicato di Ginevra”.




Sempre nella stessa intervista, il presidente siriano si scaglia contro l’Europa per quanto riguarda le politiche inerenti all’immigrazione: “Se volete davvero fermare il traffico dei rifugiati, smettetela di finanziare i terroristi, smettetela di fare propaganda chiamando i terroristi “ribelli moderati”, smettetela di dare l’impressione che il problema della Siria derivasse da una persona singola”. Inoltre – prosegue Assad - “Bisogna concentrarsi sulle cause. Se siete preoccupati per loro smettete di appoggiare i terroristi. Questo è il cuore di tutta la questione dei rifugiati”.

Infine arriva l’affondo nei confronti di Obama: “Gli Stati Uniti non accettano che siamo l’unica forza che combatte sul campo l’Isis. Non c’è alcun coordinamento con il loro esercito. La coalizione occidentale ha fallito; non è stata in grado di prevenire l’espansione dell’Isis”. Nel frattempo dopo l’appoggio militare ottenuto dalla Russia e dopo l’impegno di Putin per provare a sconfiggere l’Isis sul campo, arriva anche l’appoggio della Francia che ha annunciato nuovi raid per colpire postazioni Isis in Siria, giudicate dal suo Presidente Hollande, come necessarie.

                                                                     VIS SAPIENTIA




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