Bayer – Monsanto cibo per tutti?



Il 14 settembre 2016 si è concluso, con il silenzio dei media, uno degli affari più interessanti dall’ inizio degli anni duemila, la nota società farmaceutica Bayer, se non la più influente del mondo, ha acquisito per un valore di 66 miliardi di dollari la società Monsanto, leader nel settore o.g.m. e pesticidi.

Il tutto può sembrare una semplice acquisizione vista in un ambito di espansione del commercio e diversificazione del portafoglio della Bayer, ma non guardando oltre si potrebbe dire che a pensar male si fa presto, ma a volte ci si prende.

Cominciamo ad analizzare i prodotti che le due aziende producono, iniziando da Monsanto produttrice prima dei famosi semi-killer e poi se non bastasse i semi- zombie.

La differenza sostanziale tra queste due tipologie di semi è che la prima non aveva bisogno di agenti esterni, quindi prodotti chimici, per crescere, ma una volta piantati i semi la terra su cui nascevano viene completamente sterilizzata, in modo tale che per decenni non si potesse più coltivare nulla, ovviamente se si voleva coltivare bisognava riacquistare sementi targati Monsanto.

Il secondo tipo di sementi invece i così detti “semi-zombie”, hanno particolare necessità di prodotti sia per far sì che non si rovinino, parliamo di diserbanti e antibiotici, cosa strana…. Antibiotici, e chi li produce? La Bayer, quindi oltre a piantare semi o.g.m. impregnati di diserbante, il quale viene prodotto dalla stessa Monsanto e più precisamente il Roundup, ci si mettano anche antibiotici, chi non vorrebbe farsi una bella scorpacciata di questo toccasana?

Analizzando bene le politiche commerciali di queste due aziende saltano all’ occhio episodi non tanto chiari di situazioni che dovrebbero far riflettere.

Iniziando con Monsanto, l’episodio più clamoroso è stato quello in India, dove migliaia di coltivatori di cotone indiani si sono tolti la vita.

La causa sono ovviamente i semi di cotone modificati venduti, agli agricoltori indiani, come semi che avrebbero resistito a tutto, ma così non è stato, milioni di ettari di piantagioni sono andati persi a causa di un batterio che avrebbe distrutto i “potentissimi” semi-killer, portando alla rovina economica milioni di coltivatori, facendogli effettuare l’estremo gesto di suicidarsi perché troppo indebitati verso la multinazionale statunitense che gli vendette il semento.

Altra questione molto interessante da parte di Monsanto è il famoso progetto “agricoltura-tecnologia”, bene può sembrare a primo avviso una cosa abbastanza ovvia, ma non è così.

Questo progetto portato avanti da Monsanto in America latina vede la complicità, tramite un fondo speculativo, di aziende come Apple e Microsoft, leader nel settore tecnologico ma non tanto in quello alimentare.

Esaminando invece la Bayer il caso più recente è stato quello della pillola contraccettiva Yasmin, che causava forti crisi di panico e sbalzi d’umore, o in casi più forti anche trombosi, il tutto era a piena conoscenza dei ricercatori Bayer, ma hanno ugualmente immesso sul mercato un prodotto altamente pericoloso.

Il più datato e più vergognoso risale agli anni ’80. La società tedesca fu accusata di aver venduto dosi per milioni di dollari di un farmaco per emofiliaci mettendo a rischio clienti di Asia e America latina; mentre la versione più sicura della medicina era in commercio in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente la Bayer è oggetto di numerose cause in giro per il mondo.

Il punto finale che unisce queste due aziende votate alle logiche del marcato più capitalistico possibile è sostanzialmente uno, sperimentare nei paesi in via di sviluppo o paesi sottosviluppati, come in Africa e America latina, i loro prodotti altamente tossici sia per l’uomo che per l’ambiente, il tutto condito dalla protezione da parte dei propri stati, rispettivamente U.S.A. e Germania, due potenze egemoniche in ambito industriale, nel momento in cui il torto fosse troppo grande sono sempre pronti ad intervenire in loro soccorso enti come il WTO o OMS, mettendo a tacere tutto e coprendo con falsi dati le situazioni spiacevoli a queste due aziende.

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