Da Fellini a Pasolini: gli anni 60, culla del cinema italiano

Dal 23 Gennaio fino all’8 di Marzo a Roma, nel Museo di Roma in Trastevere, sarà possibile ammirare i capolavori del cinema italiano fotografati dal grande fotoreporter Rodrigo Pais



Non si sbaglia a definire l’Italia degli anni 60 “il Pais del cinema”, come hanno fatto gli allestitori della mostra visitabile in questo periodo a Roma. Infatti proprio nel 1960 Federico Fellini vince la Palma D’oro al Festival di Cannes con La dolce vita e Michelangelo Antonioni il premio della giuria con L’avventura. Nel 1963 Il Gattopardo era il film campione di incassi. 



La mostra ci porta direttamente in quegli anni, facendoceli vivere attraverso i film che li hanno contraddistinti: Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, La noia di Damiano Damiani, L’eclisse di Michelangelo Antonioni, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica. Tramite queste fotografie è possibile osservare momenti eliminati dal film, o appena accennati in brevi scene. Ciak scartati, truccatori, pause fra una scena e l’altra e familiari dei protagonisti sono solo una parte delle mille sfaccettature del set cinematografico che si possono osservare nelle foto esposte. 



La mostra non si limita tuttavia a mostrare solo questo. Sono presenti infatti nei fotogrammi alcuni grandi temi sociali e di cronaca che hanno caratterizzato quegli anni. A cominciare dal tema del divorzio con Scusi lei è favorevole o contrario?, Il giovedì e Menage all’italiana; fino ad arrivare al boom economico che ha caratterizzato l’Italia nella seconda metà degli anni cinquanta e la prima metà degli anni sessanta. Non vengono presentate quindi le pellicole come meri strumenti di intrattenimento, ma come forme d’arte con le quali è possibile parlare di fatti storici e tematiche legate al sociale. Uno scorcio su quegli anni immortalato dall’otturatore e dal diaframma di un fotoreporter unico, che riesce a mostrare questo decennio di cinema dal suo punto di vista. 

Vi sono inoltre, a rendere più ricca la mostra, sezioni dedicate a Cinema e Letteratura, testimonianze sui problemi fra film e censura e ritratti di attori, attrici e registi. Per ultima, ma non per importanza, completa la mostra una sezione dedicata all’esposizione di locandine e manifesti originali dei film presentati. Una sezione a parte della mostra è interamente dedicata a Virna Lisi.



Il fotografo, Rodrigo Pais (1930-2007), le cui fotografie danno vita all’esposizione, inizia fin da giovanissimo a fare tutti i tipi di lavoro. Nel 1946, tramite la conoscenza di un fotografo presso la bottega da barbiere in cui lavorava, comincia a lavorare come stampatore nel laboratorio fotografico di Binazzi e Lombardini. Questa esperienza, che lo porterà a diventare fotoreporter nel 1950, lo condurrà alle collaborazioni con i quotidiani più importanti tra i quali l’Unità, il Paese Sera, Il Corriere della Sera e La Stampa. Ci lascia un archivio di quasi 400.000 fotografie, tutte da lui catalogate cronologicamente e per argomento. 


Non resta quindi che aspettare il ciak d’inizio e immergersi nell’affascinante storia del cinema italiano di quegli anni.  

Per informazioni su prezzi e orari, consultare il sito www.museodiromaintrastevere.it

                                                                             DIEGO CORBI

Nessun commento:

Esprimi la tua opinione

Gentile lettore, puoi manifestare liberamente la tua opinione, ma ricorda che tutti i commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti ed approvati, per proteggere il sito da eventuale spam. E' necessario usare un linguaggio consono ed evitare offese, frasi volgari e diffamazioni delle quali la nostra associazione NON E' RESPONSABILE. Per proporre articoli, chiedere informazioni sulle nostre attività ecc. contattaci inviando una mail a vis.sapientia@gmail.com