Tifosi del Feyenoord a Roma: quando la passione per il calcio si trasforma in anarchia

                    
Immagine degli scontri tra forze dell'ordine e tifosi del Feyenoord

18 febbraio, notte di vigilia della sfida di Europa League tra la Roma e il Feyenoord: lanci di bottiglie contro agenti di polizia, devastazioni, risse e cariche di alleggerimento in centro a Roma per disperdere gli hooligans olandesi ubriachi. 19 febbraio, guerriglia nel centro di Roma. Dopo tre ore di tensione, poco prima delle 16.30, in piazza di Spagna si è scatenata la battaglia. Gli hooligans del Feyenoord hanno lanciato fumogeni contro gli agenti che, schierati sulla scalinata di Trinità dei Monti, hanno reagito con una carica fin dentro la salita di San Sebastianello, verso il Pincio. I tifosi hanno risposto tirando bottiglie e oggetti contro i poliziotti. 

Poi hanno anche cominciato a devastare auto, motorini, cestini della spazzatura. Gravissimi danni al patrimonio culturale romano: la fontana del Bernini della Barcaccia è stata sfregiata. Si è trattato di un gruppo che potremmo definire “i Black block della tifoseria”, che si sono “ubriacati in modo vergognoso ed hanno avuto un comportamento disdicevole”, ma “la polizia italiana ha saputo gestire la situazione e noi ci fidiamo delle autorità italiane”. Così Aart Heering, l’addetto stampa dell’ambasciata olandese, commenta gli scontri nella capitale. L’Italia può contare “sul pieno appoggio dell’Olanda”.

L'inciviltà dei tifosi olandesi
Ma ora veniamo a quelle le sono state le gravi deficienze del dispositivo di sicurezza predisposto per questo temuto match di Europa League, il quale prevedeva l'arrivo di una frangia di 3-400 tifosi ad alto rischio. La questura parla di una partita preparata da gennaio con le autorità olandesi, che però avrebbero segnalato solo poche centinaia di tifosi pericolosi sui circa 5 mila "ufficiali". Molti di meno di quelli protagonisti di violenze a Roma. Scontate e tristemente ripetitive le richieste di dimissioni del Sindaco Marino avanzate da parte di Forza Italia e non solo. È di 28 tifosi del Feyenoord arrestati, cinque olandesi contusi e 13 rappresentanti delle forze dell'ordine feriti il bilancio finale degli scontri pre partita di Europa League a Roma.

Dove inizia e dove finisce la passione per uno sport? In cosa può sfociare? Difficile non dire cose scontate in questo momento. La guerriglia romana dei giorni scorsi sicuramente può farci riflettere in merito a quanto è facile creare caos nella capitale, un caos previsto in parte, a quanto è facile far prendere in ostaggio Roma da parte di un gruppo di barbari, lasciandogli la libertà di devastare la nostra città e le nostre opere d'arte. Il calcio non è questo, il calcio è il padre che accompagna allo stadio il figlio per cercare di condividere una passione con lui, gioire per un goal, dispiacersi per una sconfitta.

Il calcio è la domenica tutti insieme a pranzo, con gli amici di sempre o con i parenti, che durante la partita della squadra del cuore non può volare una mosca che potrebbe far perdere anche solo uno di quei  preziosissimi 90 minuti. C'è ancora chi crede in questo tipo di calcio, intenso come condivisione per una passione e confronto leale. C'è chi è obiettivo, chi ammette la sconfitta, gli “aiutini” in una partita.

L'adesivo diffuso dai tifosi del Feyenoord
Che poi a che serve divulgare nei pressi del centro di Roma l'adesivo con la Lupa capitolina decapitata? Questa non è guerra cari i miei tifosi del Feyenoord! Perciò, rispetto per la capitale, per la nostra cultura e le nostre opere d'arte, che quella fontana che avete danneggiato - riconsegnata qualche mese fa dopo un anno di restauri – è nel cuore dei romani e dei milioni di turisti che vengono a visitarla!

                                                                       GIORGIA CIACCIO


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