Xylella, Corte di Giustizia Europea: Bruxelles può imporre all’Italia il taglio degli ulivi

Ulivi pugliesi affetti da Xylella




I giudici della Corte di Giustizia hanno stabilito che l’Unione Europea può chiedere l’estirpazione degli ulivi, anche di quelli sani. Tuttavia, se non fosse per il sequestro penale disposto dalla Procura di Lecce, gli ulivi in questione, di 5 milioni sono secolari e 300000 monumentali, ossia che arrivano a superare i 1000 anni di età, sarebbero già stati estirpati in un battibaleno. La Corte di Giustizia Europea si è così espressa: “La Commissione può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate da Xylella fastidiosa, ancorché non presentanti sintomi d’infezione, qualora esse si trovino in prossimità delle piante già infettate”. Secondo i giudici infatti: “Questa misura è proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria nell’Unione ed è giustificata dal principio di precauzione, tenuto conto delle prove scientifiche di cui la Commissione disponeva al momento della sua adozione”

Quindi per contenere la diffusione della Xylella, batterio scoperto nel 2013 nel Salento e che viene diffuso da un insetto che si chiama cicala sputacchina, che secondo l’Unione Europea attaccherebbe la linfa degli alberi facendo trasmettere il batterio da albero ad albero. 

Peccato che non vi sia alcuno studio scientifico che dimostri come il rapido seccamento degli ulivi sia dovuto al batterio Xylella. Tutto ciò sta creando non pochi problemi agli agricoltori, che da tre anni sono senza reddito e con gli ulivi posti sotto sequestro. Vis Sapientia ha incontrato uno di questi agricoltori (che cogliamo l’occasione di ringraziare per il suo contributo) e lo ha intervistato per dar voce al suo dramma personale, il quale afferma nella nostra intervista: “Ci opponiamo perché al momento non esiste ancora nessuno studio scientifico che dimostri che la Xylella faccia seccare gli alberi d’ulivo. Infatti, sono stati effettuati 1750 prelievi a Gallipoli esoltanto 21 erano affetti da Xylella. E gli altri 1729 perché erano seccati? Allora non ci sono certezze scientifiche, è tutto falso! Una volta i campi si aravano, si rimondavano… ora tutto questo non si fa più come un tempo, questo perché l’olio ad esempio, viene pagato poco… e l’Europa anziché proteggerci, importa olio tunisino, con il quale non possiamo essere competitivi dato che i nostri costi di produzione sono molto più elevati rispetto a quelli africani”.

Cosa accadrà adesso? Staremo a vedere. Chissà se anche questa volta l’Italia dovrà abbassare la testa… oppure, come diceva il grande Nino Manfredi “Fusse che fusse la vorta bbbona” che l’Italia decida di proteggere il suo popolo e i suoi figli.

                                                       VIS SAPIENTIA

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